pandemia da covid -19. A colpire, in questi giorni, il settore agricolo anche le bollette di canone irriguo che fanno riferimento specifico all'anno 2016. Queste cartelle erano state precedentemente sospese a causa dell'emergenza sanitaria tuttora in corso, mentre adesso il Consorzio di Bonifica della Sicilia Occidentale (ex Agrigento 3) le sta facendo recapitare agli imprenditori agricoli. La questione più grave è quella legata alle cifre da saldare. Il costo è quadruplicato passando da 20 ad 80 euro per ettaro di terreno. Una situazione insostenibile sia in generale sia in questo specifico momento storico. Ad aggravare il quadro il fatto che, tra poche settimane, quasi certamente, verranno inviate e messe a ruolo pure le cartelle di canone irriguo che fanno riferimento agli anni successivi.
Una vera e propria mazzata per imprenditori e famiglie che vivono di agricoltura. Le sigle sindacali agricole sono già sul piede di guerra, ma è chiaro che la vicenda può essere risolta, con sospensioni, rateizzazioni e proroghe, soltanto sui tavoli politici, alla Regione Siciliana. L'aumento delle cartelle viene ritenuta spropositata da tutti, ma in particolar modo da coloro che sono proprietari dei terreni sottesi, ossia quei terreni che, pur avendo la bocchetta di irrigazione, non hanno mai utilizzato acqua per uso irriguo perché non hanno alcuna coltivazione, essendo terreni liberi. Anche loro, quindi, dovranno pagare 80 euro per ettaro allo stesso modo di chi possiede, invece, agrumeti e frutteti, e che consumano effettivamente l'acqua erogata. Un comparto, quello agricolo, ma anche quello zootecnico, particolarmente vessato da anni di crisi e di guadagni irrisori.