quello che consentiva finalmente di stabilizzare i lavoratori ASU della Sicilia che aspettano questo momento da ben 24 anni, e che è stato bocciato dallo Stato. Una doccia fredda per i tanti precari siciliani, ben 4.571, che svolgono la loro attività negli Enti Locali regionali.
Si cerca una via d’uscita per quella che il Sinalp ha definito una grave ingerenza dello Stato Italiano sulle questioni Siciliane.
Dopo aver dimostrato che era stato predisposto tutto in maniera inappuntabile, ed aver dimostrato che esiste la copertura finanziaria, il Governo Nazionale tira fuori la storia della “competenza”pur di vanificare gli sforzi fatti dalla Sicilia, ha dichiarato Andrea Monteleone Segretario Regionale del SINALP.
Sul tappeto rimane la mancata stabilizzazione dei precari sul piede di guerra in diversi comuni dell’isola e tra questi Ribera. Il governo Regionale deve capire adesso come superare lo stop alla norma che avrebbe consentito la stabilizzazione dei lavoratori impegnati in attività socialmente utili. A Ribera erano già stati predisposti gli atti per la stipula dei contratti. Il Sinalp ha chiesto ieri in commissione lavoro all’ARS che nell’attesa di una soluzione che consenta la stabilizzazione di tutti gli asu presenti nell'Isola, si dia un segnale positivo ai lavoratori aumentando loro le ore di lavoro settimanali. Il sindacato boccia invece una delle proposte formulate durante la riunione, ossia quella di procedere alla stabilizzazione degli ASU impegnati nelle ASP Siciliane, visto che questi Enti hanno la capacità economica necessaria, e poi successivamente lavorare per la stabilizzazione dei rimanenti ASU. Non è una soluzione percorribile anche se tecnicamente corretta perché si determinerebbe una situazione per la quale ci sarebbero lavoratori asu di ASU di serie A e di serie B, dando vita ad una guerra tra poveri che la Sicilia non può assolutamente permettersi.