come tutti gli altri lavoratori, una mobilità interna di medici e infermieri penalizzante, con operatori costretti a spostamenti tra i cinque ospedali della provincia per garantire i turni di servizio e ritardi inaccettabili nel riconoscimento delle indennità fin qui maturate. Sono solo alcune delle rivendicazioni del fronte sindacale Cgil, Fsi/Usae, Nursind ed Uil che da una settimana ha avviato uno stato di agitazione, con una protesta iniziata già con un sit-in davanti la sede dell'Asp di Agrigento ma che potrebbe, in assenza di risposte, sfociare in uno sciopero. Il Covid - fanno notare i sindacalisti - ha dimostrato l'importanza del servizio sanitario nazionale. Evidenziano anche che rischia di rivelarsi inutile migliorare gli ospedali dal punto di vista strutturale e della disponibilità di strumenti diagnostici d'avanguardia se poi non c'è il personale in grado di farli funzionare.