Ancora non si sa quando quelle installate ad interdire il transito in via Agatocle potranno essere tolte. La strada è stata chiusa, a quanto pare, per permettere la sostituzione dei rallentatori di velocità, parecchio danneggiati, al punto da costituire un pericolo per chi transitava l’arteria. Il problema è quello, adesso, di capire quando verrà effettuata la sostituzione, dal momento era stato comunicato che quel tratto di via Agatocle sarebbe stato interdetto soltanto per un giorno ed invece ne sono passati già cinque.
Il timore è che si perda ancora del tempo prima che la strada possa essere riaperta. E parliamo di un’arteria già compromessa, in parte. Altre transenne continuano, infatti, a delimitare una carreggiata ed impedirne il transito, quello che costeggia l’ex convento di San Francesco. Anche in quel caso si sperava in messa in sicurezza tempestiva dello stabile e, di conseguenza, nella riapertura anche di quella corsia. Oltretutto, non si tratta di una strada secondaria o poco transitata. È quella di accesso alla città. Nel piazzale delle Terme giungono gli autobus di linea. La zona è, dunque, il biglietto da visita per i turisti. Problemi alla viabilità si presentano già proprio all’ingresso est di Sciacca, in via Ghezzi, dove è presente un semaforo a disciplinare il traffico, a seguito dell’incidente che costò la vita al medico canicattinese e che ha distrutto parte del muretto che costeggiava l’arteria. Da lì, una volta entrati in città, è un susseguirsi di buche, siano esse transennate o meno, perdite idriche ed altri pericoli. A questo si aggiunge il traffico che giocoforza viene a crearsi in centro storico, causato dalla chiusura delle arterie, dalla via Agatocle alla via Eleonora d’Aragona ( in quest’ultimo caso, com’è noto, finalmente si sta intervenendo, ma visti i precedenti, si è scettici sulla durata dei lavori ). Il tutto, sotto il sole cocente dell’estate. Ogni anno sembra andar peggio, sotto il profilo della viabilità e della manutenzione delle arterie. In più gli immobili fatiscenti continuano a deteriorarsi, come l’ospedale di via Figuli, solo per fare un esempio. A poco valgono le iniziative culturali e di intrattenimento se poi si offre al turista una città in tali condizioni, a cui si aggiungono i comportamenti scorretti dei saccensi che non aiutano, spesso, a mantenere pulite strade e piazze. Quello che viene offerto al turista, che già trova le sue difficoltà a raggiungere Sciacca dagli aeroporti di Palermo o Trapani per le poche corse degli autobus previste, non è di certo il massimo. E siamo a Luglio, nel pieno della stagione degli arrivi. Quel che andava fatto, si doveva far prima. Rimane, adesso, solo l’amaro in bocca per una città, che di turistico, continua ad avere solo la vocazione.