per la costituzione dell'azienda speciale consortile, quella che dovrà gestire le risorse idriche pubbliche in 35 dei 43 comuni della provincia di Agrigento in sostituzione di Girgenti Acque. Oggi pomeriggio l'assemblea territoriale idrica presieduta da Francesca Valenti si riunirà per indicare i 3 componenti di quello che sarà il consiglio d'amministrazione della nuova società e anche per decidere la sua denominazione. Un punto, questo, su cui recentemente è scaturito un dibattito nel quale si è stabilito che nella predetta denominazione non dovrà esserci più alcun riferimento all'antico toponimo di Agrigento, ovverosia Girgenti. Un fatto evidentemente niente più che simbolico rispetto alla fase complicatissima che stiamo attraversando. Venerdì invece i sindaci si vedranno da un notaio per sottoscrivere la costituzione di un'azienda consortile. Un percorso che non finirà certamente quel giorno, perché poi bisognerà organizzare la gestione attraverso il personale e i tecnici. Di certo c'è che si deve correre. La questione è ormai nota, e rileva sotto il profilo della viva preoccupazione che, soprattutto dopo la dichiarazione di fallimento e la nomina di tre curatori decisa dal tribunale di Palermo, vede letteralmente in pericolo la continuità del servizio idrico integrato. Questione che ha visto la stessa Francesca Valenti non escludere di potere organizzare una gestione diretta da parte del comune di Sciacca. Una strada, quest'ultima, che vede oggi intervenire lo stesso ex sindaco Ignazio Messina.