presentato delle osservazioni di opposizione al Comune e all'Assessorato Regionale Territorio e Ambiente in merito al progetto di costruzione di una discarica di rifiuti speciali non pericolosi da realizzarsi sulla cava dismessa “Latino” di contrada “Spagnolo”. Si tratta di una zona particolarmente vicina ai pozzi idrici e alle falde acquifere di contrada Carboj, aspetto che ha messo un po' tutti in allarme. Per il Centro Studi De Gasperi, l'area, innanzitutto, è sottoposta a vincolo idrogeologico e rientra in un programma di tutela delle risorse idriche. Si chiede, insomma, di tutelare le risorse idriche saccensi e quale sia il grado di impermeabilità previsto nel progetto per tutelare la falda. L'area su cui dovrebbe sorgere la discarica si trova in territorio ad elevato rischio di sismicità. Eventuali eventi sismici potrebbero, insomma, determinare l'infiltrazione del percolato dei rifiuti della discarica nella sottostante falda acquifera. Inoltre, la zona in questione, dal punto di vista urbanistico, è destinata a verde agricolo, quindi il progetto di discarica non potrebbe essere conforme, secondo Stefano Scaduto, all'attuale destinazione urbanistica.
Oltre alle motivazione tecniche, il Centro De Gasperi dichiara che “non possiamo accettare che Sciacca diventi territorio di discariche e di altri impianti di smaltimento e trattamento di rifiuti, per non mortificarne anche la sua vocazione turistica, anche in vista di una possibile riapertura delle sue terme.
Stefano Scaduto, in definitiva, chiede, nella nota trasmessa oggi, di lasciare la zona così com'è, evitando rischi di inquinamento ambientale, di contaminazione del bacino idrico e di danno alle colture agricole limitrofe. In alternativa, il Centro Studi De Gasperi propone il totale rimboschimento dell'area, in coerenza con il contesto ambientale, con adeguati contributi regionali alla società proprietaria dell'area e per la gestione dell'area boschiva, osservando i vincoli paesaggistici a cui sono già sottoposte le zone attigue.