che era stata emessa dal Gip del Tribunale di Agrigento nei confronti dell’ex presidente di Girgenti Acque, la società che ha gestito il servizio idrico integrato in provincia di Agrigento. Marco Campione ha lasciato il carcere, ma il Riesame ha annullato anche le ordinanze di custodia cautelare nei confronti degli altri dirigenti di Girgenti Acque che erano rimasti coinvolti nell’inchiesta ed erano agli arresti domiciliari. Si tratta di Piero Angelo Cutaia, 51 anni, direttore amministrativo; Gian Domenico Ponzo, 54 anni, direttore generale e di Calogero Patti, 53 anni, dipendente. Analoga decisione per Pietro Arnone, 58 anni, ex presidente di Hydortecne. La scorsa settimana erano stati annullati i provvedimenti restrittivi nei confronti di Calogero Sala, 61 anni, direttore tecnico e progettazione di Girgenti Acque, Francesco Barrovecchio, 61 anni, responsabile tecnico di Hydortecne e Igino Della Volpe, 63 anni, già componente del consiglio di amministrazione di Girgenti Acque. L’inchiesta denominata “Waterloo” che ha portato all’emissione degli otto provvedimenti di fermo nei confronti dei vertici e dipendenti delle due società che hanno gestito l’acqua in provincia di Agrigento aveva suscitato grande clamore il 23 giugno scorso. Una inchiesta della Procura della Repubblica di Agrigento, coordinata dal procuratore aggiunto Salvatore Vella e dai sostituti Antonella Pandolfi, Paola Vetro e Sara Varazi che ha ipotizzato i reati di associazione a delinquere finalizzata a commettere più delitti contro la Pubblica Amministrazione, un vasto giro di corruzione a tutti i livelli per quello che era stato defnito il “sistema Campione”