che si trascinano da anni e che sono tornate in queste settimane e in questi giorni a preoccupare non poco il comparto. A prendere posizione sono oggi i movimenti Consumatori, Terra è Vita, e Ug Consumatori, un raggruppamento di movimenti di cui fa parte il saccense Nino Ciaccio, per i quali occorre riprendere tutte le iniziative interrotte a causa della pandemia a tutela degli aderenti al Consorzio di Bonifica. In questi giorni infatti, mentre faticosamente si tenta un ritorno alla normalità, molti agricoltori stanno ricevendo la notifica degli avvisi di pagamento contenenti i ruoli del beneficio irriguo relativo all'anno 2016, ruoli in precedenza bloccati che si aggiungono, tra l'altro, alle somme che gli agricoltori devono pagare in anticipo per ottenere la fornitura d'acqua indispensabile per irrigare le proprie colture. Movimenti che oggi esprimono il loro disappunto in merito alla notifica di avvisi di pagamento relativi agli anni pregressi, ritenendo inoltre che ogni agricoltore abbia il diritto di conoscere il costo dell'acqua nell'anno di esercizio. Si ritengono indispensabili per l'agricoltura i servizi del Consorzio ma purché siano garantiti con puntualità ed efficienza, senza ritardi o inesattezze. Ciò che pertanto viene invocato è un Consorzio efficiente, che lavori e che sia in grado di mantenere la propria rete irrigua. I tre movimenti chiedono un incontro con l'assessore regionale all'agricoltura al quale formuleranno sette richieste: la predisposizione di una carta dei servizi e di un regolamento del servizio irriguo attraverso cui predeterminare quali siano i diritti e i doveri di entrambe le parti, il blocco dei conguagli, il blocco della pratica di richiesta di pagamento anticipato dell'acqua, l'annullamento del modello di prenotazione e l'inserimento di obblighi in capo al consorzio nei confronti dell'utenza, il riordino dei consorzi di bonifica con chiara determinazione dei costi degli interventi di irrigazione e bonifica per ciascun territorio, l'elezione degli organi consortili affinché si ponga fine al commissariamento e l'istituzione di un tavolo tecnico in grado di definire le criticità dei territori e le risorse per farvi fronte.