Sono trascorsi 20 lunghi anni da quando al comune di Sciacca iniziò la procedura che, di lì a poco, avrebbe dotato la città del primo stralcio del Parf, la nuova rete fognante, l'opera pubblica più importante per la qualificazione civica di un territorio e per le sue ambizioni di riscatto sociale, turistico ed economico.
Adesso c'è finalmente la possibilità di completare quest'opera attraverso la realizzazione del secondo e ultimo stralcio. È stato pubblicato infatti il bando di gara volto all'affidamento dell'esecuzione dei lavori di completamento della rete fognaria e del sistema di collettamento all'impianto di depurazione. Un progetto da 7 milioni di euro, tra quelli avocati negli anni scorsi dall'ufficio del commissario unico per la depurazione, l'istituto costituito per fronteggiare le procedure di infrazione alle quali l'Italia è stata sottoposta dall'Unione Europea, perché una fetta troppo ampia del suo territorio è sprovvisto di impianti. In questa fetta c'è purtroppo anche Sciacca.
A pubblicare il bando è stata l'agenzia governativa Invitalia, che fungerà da centrale di committenza. C'è tempo fino al 7 settembre per la presentazione delle manifestazioni d'interesse da parte delle imprese interessate ad aggiudicarsi i lavori. Lavori che, una volta appaltati, dovranno essere realizzati in 2 anni.
L'investimento prevede la realizzazione di nuove condotte fognarie in zone tuttora non coperte o provviste di impianti obsoleti. Si prevede la realizzazione di 18 chilometri di condotte in polietilene ad alta densità per aree urbane e costiere residenziali. Le zone tuttora scoperte sono quelle dei Cappuccini, di contrada Ferraro, dell'area dell'Ospedale, di quella delle Terme ma anche delle località balneari di capo San Marco e di contrada Foggia). Tutte zone oggi caratterizzate dalla presenza di una rete fognaria dinamica non collettata all’impianto di depurazione o dalla totale assenza di rete.
Con la nuova rete fognaria tutti i reflui verranno convogliati al depuratore di Sciacca, su cui è in corso un altro intervento del Commissario Straordinario per la Depurazione, che prevede la realizzazione di un secondo modulo con tecnologia di ultrafiltrazione a membrana, tale da consentire di raggiungere la copertura dei previsti 47.500 abitanti equivalenti. La gara su quest’ultima procedura si è conclusa nelle scorse settimane con l’individuazione dell’operatore economico vincitore, cui seguirà la stipula del contratto e l’avvio dei lavori. Il completamento del depuratore, con la realizzazione del secondo modulo (anche questo progetto tra quelli gestiti dal commissario unico per l'emergenza) permetterà di completare il ciclo delle acque. Si spera che i tempi saranno brevi.
Parla di "passo in avanti" il commissario Giugni. Per il quale "questo progetto assicurerà una depurazione efficiente a Sciacca, luogo di grande richiamo culturale e turistico, che ha bisogno di superare una storica difficoltà nel trattamento delle acque”.
Il progetto del primo stralcio del Parf fu varato dall'allora amministrazione guidata da Ignazio Cucchiara, che intercettò e ottenne il finanziamento necessario dalla Regione Siciliana (all'epoca il presidente era Totò Cuffaro). I lavori furono poi effettuati nel periodo a cavallo tra la predetta amministrazione Cucchiara e quella successiva guidata da Mario Turturici.