I numeri dei contagi ma soprattutto dei ricoveri continuano ad essere impietosi e il cambio di fascia di rischio sembra ormai imminente. Anche ieri l'isola, per il terzo giorno consecutivo, è stata la prima regione per nuovi positivi al coronavirus, ricoveri e decessi. Nelle ultime 24 ore sono stati 822 i nuovi casi su 9.083 tamponi processati e il tasso di positività è schizzato al 9%. Ancora più allarmanti i dati riferiti ai ricoveri: sono stati 31 di cui 7 in terapia intensiva. Inarrestabili, dunque, sia la diffusione del virus sia le ospedalizzazioni in una regione, non a caso, che ha il "record" nazionale di non vaccinati (il 19% non ha ricevuto neanche la prima dose). E così l'isola potrebbe diventare a breve la prima regione a ritornare in zona gialla. Il passaggio alla soglia più restrittiva, secondo quanto prevede l’ultimo decreto che ha cambiato i parametri, avviene automaticamente nel momento in cui risultano occupati il 10% delle terapie intensive e il 15% dei posti letto in ricovero ordinario. Al momento in Sicilia i ricoveri covid ordinari sono pari al 13,3% mentre quelli in terapia intensiva al 7,4%. Una soglia che, se si dovesse continuare a mantenere questo trend in crescita, potrebbe essere raggiunta già dopo Ferragosto. In tal senso diventa fondamentale la cabina di regia che si terrà il prossimo venerdì. Ma cosa cambierebbe con la zona gialla? Tornerà innanzitutto obbligatorio l'uso della mascherina anche all'aperto (allo stato attuale è obbligatoria solo al chiuso). Cambierebbero anche le regole per bar e ristoranti sul numero di coperti a tavola: il limite diventerebbe di 4 persone sia nei posti al chiuso sia in quelli all'aperto (al momento non c'è limite all'aperto mentre è di 6 persone al chiuso). Non è ancora previsto, infine, il ritorno del coprifuoco. Sullo sfondo della questione rimane il mancato raggiungimento del traguardo di un'immunità di gregge nei confronti del covid (che nel frattempo continuerà a modificarsi) nel quale, evidentemente, l'atteggiamento ancora diffuso di una fetta larghissima di popolazione di rifiutare la vaccinazione, sta esercitando un ruolo decisivo per quelle che sembrano le inevitabili nuove restrizioni verso le quali si sta andando incontro.