e in questo senso noi siamo pronti ad intervenire nel caso fosse necessario". Così stamattina al nostro Telegiornale il direttore sanitario del "Giovanni Paolo II" Gaetano Migliazzo conferma le ultime novità annunciate da Ruggero Razza nell'ambito del preoccupante aumento di ricoveri negli ospedali siciliani che si sta registrando negli ultimi giorni. "Stiamo riattivando i reparti Covid che erano stati chiusi dopo il calo dei contagi", ha detto l'assessore regionale in un'intervista rilasciata oggi a Repubblica Palermo. "All'ospedale di Agrigento - ha chiarito Migliazzo - sono già nuovamente disponibili 30 posti letto, che naturalmente si aggiungono a quelli già operativi all'interno del Covid Hospital di Ribera, mentre noi attendiamo disposizioni specifiche che potrebbero permettere di far tornare operativi eventualmente i primi 15 posti letto. Confidiamo naturalmente - ha concluso il direttore sanitario - che non ce ne sarà bisogno".
Questo il quadro riferito alla situazione epidemiologica nella nostra provincia, i cui numeri da settimane (tra tamponi positivi, ricoveri al "Fratelli Parlapiano" e, ahimè, anche diversi morti) contribuiscono in maniera piuttosto robusta al periodico crescendo di nuovi contagi in Sicilia (quasi ogni giorno la regione che fa registrare il numero più alto in Italia), in una recrudescenza che vede la variante Delta far ammalare soprattutto i più giovani, con notizie allarmanti che provengono soprattutto dal fronte dei decessi, con vittime che non sono più solo i soggetti anziani. Una situazione che prefigura il ritorno alla zona gialla, con nuove possibili restrizioni che rischiano di rendere fallimentari gli effetti di una campagna vaccinale che arranca, considerato che sono ancora tantissimi gli over 50 che sembrano preoccupati più di non avere il Green Pass per andare al ristorante al chiuso piuttosto che del pericolo di venire a contatto con il virus.
Cure ospedaliere che, dunque, tornano ad essere promiscue. Tre su 5 gli ospedali agrigentini che saranno chiamati a garantire assistenza ai pazienti Covid. È assurdo che si sia tornati a questa condizione. E pensare che siamo ancora ad agosto. Razza parla di "incomprensibile refrattarietà alla vaccinazione da parte di alcune fasce". I focolai più grandi di variante Delta sono venuti dai visitatori (ma anche dai giovani andati in vacanza e ritornati) provenienti da Spagna, Portogallo, Malta e Gran Bretagna. Tantissimi i turisti risultati positivi che hanno trascorso la villeggiatura nei Covid Hotel. L'orientamento del governo regionale è di dimettere i pazienti in grado di essere curati a casa. Questo dovrebbe intensificare il ricorso alle cure domiciliari, con un potenziamento delle Usca della medicina del territorio. Sui numeri che inducono a temere il ritorno alla zona gialla Razza ha detto che non è sufficiente ritardare le restrizioni, ma che bisogna intervenire alla radice con una intensificazione delle vaccinazioni, posto che quasi in massima parte i ricoverati (soprattutto in terapia intensiva) sono persone non vaccinate. Ricoveri triplicati, e adesso la zona gialla potrebbe scattare già lunedì 16 agosto o, se non si registrasse una stabilizzazione dei numeri, al più tardi, a fine mese.
Una delle fregature per chi ha fatto il proprio dovere civico e morale di vaccinarsi potrebbe provenire dalla possibilità di circoscrivere le restrizioni solo ai territori dove il numero di persone vaccinate è più basso. La lotta contro il Covid non è certamente finita, quella contro l'irresponsabilità diffusa rimane eterna.