alla quale nei giorni scorsi e' stata recapitata una lettera contenente minacce pesantissime. Ad intervenire nelle ultime ore sono anche diverse associazioni che si occupano della difesa degli imprenditori dalle imposizioni mafiose. Una pagina buia per Licata che potra' essere cancellata solo se ci sara' una reazione forte di tutte le forze sane della societa' contro le intimidazioni di tipo mafioso. Questo il commento del movimento Libero Futuro e delle associazioni della Rete No Mafie e Professionisti Liberi. “Rischiati di toccare le nostre case e ti sgozziamo, ti scanniamo. Sappiamo dove sei e ti seguiamo da vicino”. Cosi' recita parte della missiva recapitata alla Brandara e che si chiude con la foto di una cassa da morto vuota. Minacce pesantissime per il commissario straordinario di Licata, che ha preso il posto di Angelo Cambiano, ex sindaco sfiduciato nei mesi scorsi per la sua politica antiabusivismo, anche lui in passato vittima di diverse intimidazioni. Un lavoro, quello di lotta all'abusivismo, proseguito dal commissario Brandara. Ex sindaco che, nel manifestare solidarieta' e vicinanza a Maria Grazia Brandara, ha dichiarato: questa intimidazione e' il segnale chiaro e inequivocabile che le istituzioni devono iniziare a fare squadra e che la politica deve tornare a governare il territorio e non andare alla ricerca del consenso. Non si possono lasciare i sindaci da soli a porre rimedio a 30 anni di abbandono del territorio, ha concluso Cambiano. Nel frattempo, va avanti l'inchiesta della Procura della Repubblica di Agrigento nel tentativo di fare luce sulla grave intimidazione subita dal commissario di Licata che ha deciso di restare alla guida del Comune e che adesso vive sotto scorta.