Grande fermento nelle scuole con i dirigenti scolastici alle prese con le regole cui ci si dovrà attenere. In Sicilia, su iniziativa della Cgil, oggi e domani i presidi si confrontano ad Enna sulle criticità che il nuovo anno scolastico alla luce di una emergenza sanitaria ancora in corso impone, tra direttive chiare e altre lasciate alla loro interpretazione ed attuazione. La novità principale è quella del green pass obbligatorio per docenti e personale scolastico, non per gli studenti, seppure la campagna vaccinale sia aperta a partire dai 12 anni. L’obbligo del green pass è solo per gli studenti universitari. Tra gli aspetti che più hanno fatto discutere c’è quello della verifica della certificazione verde. Dovrà essere effettuata dai dirigenti scolastici o da un loro incaricato. E’ prevista giornalmente, ma i presidi hanno già fatto rilevare come tutto ciò comporti un dispendio in termini di risorse e tempi. Più semplice, probabilmente, verificare a inizio anno scolastico chi è in possesso del green pass, annotandone la scadenza, e verificare giornalmente solo la posizione di chi non si è vaccinato e dovrà necessariamente esibire un tampone negativo ogni due giorni. Tampone che sarà a carico dei no vax, fatta eccezione per le categorie esonerate dall’obbligo del green pass. Il mancato rispetto dell’obbligo della certificazione verde verrà considerato come assenza ingiustificata: niente stipendio e, dopo 5 giorni consecutivi di assenza, sospensione del rapporto di lavoro. A scuola anche quest’anno l’utilizzo della mascherina è obbligatorio per tutti gli alunni di età superiore a 6 anni e per il personale scolastico seppure è previsto che si possa togliere nelle classi in cui tutti gli studenti e tutti gli insegnanti hanno completato il ciclo vaccinale o hanno un certificato di avvenuta guarigione. Laddove possibile, infine, dovrà essere mantenuta la distanza di un metro tra i banchi e di due metri tra i banchi e la cattedra. Cosa succede in caso di contagio? La classe va in quarantena, di dieci giorni per i non vaccinati e 7 per chi è immunizzato. Ovviamente ogni decisione è demandata all’Asp competente e nel caso di più classi coinvolte potrebbe scattare anche la chiusura della scuola con il ricorso, in tal caso, alla Dad. La didattica a distanza, al momento, è contemplata in zona arancione o rossa, per singole scuole o territori, solamente in circostanze di eccezionale e straordinaria urgenza dovuta ad insorgenza focolai o al rischio estremamente elevato di diffusione del virus. Saranno sempre le autorità sanitarie a stabilirlo.