al dibattito sui vaccini anti-covid del prof. Giuseppe Raso, Ordinario di Fisica Applicata all'Università di Palermo. Sulla scia di un dialogo immaginario che, anche nella forma, richiama lo stile teatrale (particolarmente caro all'autore), il professor Raso propone un confronto assolutamente verosimile tra "tesi ed antitesi", tra "vax" e "no-vax", permettendoci di apprezzare il valore delle evidenze scientifiche che non può che surclassare quello delle libere opinioni. Buona lettura.
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L’altro giorno mi è capitato di parlare con un caro amico sull’argomento del vaccino anti-covid e, cercando di convincere il mio amico a vaccinarsi, mi sono accorto che se non tutti sono convinti dell’opportunità di vaccinarsi la colpa può essere anche nostra, di quelli convinti intendo, e quindi anche mia. Probabilmente infatti chi come me vive di scienza non ha speso abbastanza tempo per spiegare e per confrontarsi su questo delicato argomento e ha forse dato per scontato che le ragioni dell’opportunità fossero ovvie. Quindi ho deciso di sforzarmi a dare un modesto contributo alla discussione. Risulta evidente che la platea dei no-vax è variegata e può, a grandi linee, dividersi in indecisi, spaventati e negazionisti. Sgombriamo subito il campo dai negazionisti/complottisti, lì proprio non ce la faccio ad avere argomenti con chi nega l’esistenza del covid con totale disprezzo dei milioni di morti nel mondo (quasi 4 milioni e mezzo ad oggi). D’altra parte rassegniamoci a convivere con una colorita minoranza che nega il covid, l’olocausto, la discesa dell’uomo sulla luna ed è perfino convinta, ahimè, che la terra sia piatta. Ma torniamo alle cose serie e provo a dialogare con un me stesso che fa parte della schiera degli indecisi e/o spaventati, di cui ho pieno rispetto anche perché in minima parte forse abbiamo tutti attraversato questa fase. Questa immaginaria discussione tira in ballo in modo interconnesso 4 argomenti principali: logica, statistica, coerenza e comunicazione, nel senso che per affrontarla ho seguito semplici argomenti di logica, qualche nozione di statistica, mi richiamerò ad una sacrosanta coerenza che tutti dovremmo avere e cercherò di esaminare qualche regola di comunicazione avendo presente gli errori che su questo argomento sono stati fatti.
Indeciso: Io ho paura del vaccino.
Convinto: Non sei il solo ad avere avuto paura. La paura dei vaccini nasce coi vaccini stessi, come dice Piero Angela, circa alla fine del 1700. La storia della vaccinazione infatti inizia con il vaccino contro il vaiolo, scoperto da Edward Jenner nel 1796. Che si abbia paura o meglio diffidenza dei vaccini è psicologicamente giustificato dal fatto che mentre siamo pronti (a volte anche troppo sbrigativi) a prendere medicine per curare una malattia o alleviare un dolore, prendere qualcosa per “prevenire” una malattia ci può risultare difficile, specialmente se scoppiamo di salute e non siamo propensi a…farci un’assicurazione. Da molti la vaccinazione è stata considerata talmente importante, per impatto sulla salute, da essere paragonata alla possibilità di accedere all’acqua potabile. Se i nostri nonni e i nostri genitori si fossero lasciati sopraffare da questa naturale diffidenza molti di noi forse non sarebbero qui a discutere di questo! Loro hanno avuto fiducia nella scienza, un po' di coraggio e coerenza e ci hanno permesso, insieme agli scienziati che hanno scoperto il vaccino, di vivere meglio. Anzi di vivere.
Indeciso: Si, va bene, ma io ho paura di “questo” vaccino perché è stato poco sperimentato.
Convinto: Non è esatto. Per certi versi possiamo dire anzi che il vaccino anti covid è uno dei più “sperimentati” della storia seppur in un breve tempo. Tutti i vaccini devono affrontare delle rigorosissime procedure prima di venire approvati dalle agenzie regolatorie come la FDA americana o l’EMA europea, che sono degli enti preposti a questo con procedure rigorose e personale scientificamente molto preparato. Come riporta il sito dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS) “Generalmente lo sviluppo di un vaccino è un processo lungo, che necessita dai sette ai dieci anni, durante i quali le ricerche vengono condotte a tappe successive che includono i test di qualità, la sperimentazione preclinica e le fasi della sperimentazione clinica nell’uomo.” Questi processi coinvolgono normalmente prima un centinaio poi fino qualche migliaio di volontari. Sempre il sito dell’ISS chiarisce che nonostante la rapidità con la quale sono stati approvati i vaccini anti-covid (per far fronte alla tragedia planetaria che si stava sviluppando) “nessuna tappa del processo è venuta meno, grazie al concorso di diversi fattori:
- ricerche già condotte in passato sulla tecnologia a RNA messaggero (mRNA)
- studi sui coronavirus umani correlati al SARS-CoV-2, per esempio quelli che hanno provocato SARS (Severe acute respiratory syndrome) e MERS (Middle East respiratory syndrome)
- ingenti risorse umane ed economiche messe a disposizione in tempi stretti
- conduzione parallela delle varie fasi di valutazione e di studio
- produzione del vaccino parallelamente agli studi e al processo di autorizzazione
- ottimizzazione della parte burocratica/amministrativa
- valutazione da parte delle agenzie regolatorie dei risultati ottenuti, man mano che questi venivano prodotti (rolling review) e non, come generalmente si usa fare, solo dopo il completamento di tutti gli studi.”
Sono proprio queste ultime fasi evidenziate a fornire la risposta alla domanda dei più scettici: come è possibile che il vaccino sia stato creato e commercializzato in appena un anno? A conferma della sicurezza dei vaccini può confortarti anche il fatto che si sono raggiunte nel mondo 5 miliardi di somministrazioni di vaccino…altro che test su qualche migliaio!
Indeciso: Ok, ok…ma che mi dici degli effetti a lunga scadenza? Sarai d’accordo con me che almeno di quelli non si sa niente? Potrebbero modificarci il nostro DNA!
Convinto: Calma. Intanto sgombriamo il campo dalle modifiche sul DNA. Questi vaccini non lo possono proprio fare. Non sono stati progettati per questo (non dirlo ai complottisti…). Qui sono costretto ad essere un pochino più tecnico. L’unica cosa che la tecnologia a mRNA messaggero può fare, nel caso dei vaccini anticovid, è entrare nelle cellule e “istruirle” a produrre proteine “spike”. Poi il vaccino messaggero MUORE! Mi dirai “perché deve istruirle a produrre queste proteine spike”? Perché noi normalmente non le produciamo, non ci servono, non ci sono né utili né sono comunque dannose di per sé ma a quel furbacchione del virus covid servono da chiave per entrare dentro le nostre cellule e se entra il virus….lui sì che fa danno! Allora il vaccino serve a preparare il nostro sistema immunitario ad essere addestrato a riconoscere queste “false chiavi”, le proteine spike appunto, e ad attaccarle quando si presentano. Sempre l’ISS riporta che “Oltre a non avere le ‘istruzioni’ per modificare il DNA, l’RNA messaggero non entra mai nel nucleo della cellula, che è la parte che contiene il genoma, e non può quindi alterarlo in nessun modo. Inoltre l’RNA messaggero si degrada dopo pochi giorni, una volta eseguito il suo compito”. Tutto qui. Il vaccino serve a smascherare la rete di spie nemiche addestrando il nostro fantastico controspionaggio. Finito il suo compito di addestramento…il vaccino sparisce. Lasciamo fare al nostro sistema immunitario, magari aiutandolo, perché è un eccellente guardiano della nostra salute. Un giorno a Parigi un medico mi disse “oggi non si considera più che forse un giorno la nostra prostata può essere colpita da tumore, ma al contrario ogni giorno la prostata o altri organi iniziano un processo tumorale che il nostro sistema immunitario inibisce, se funziona bene, in pochissimo tempo”.
Indeciso: Uhm, un po' complicato…ma ripeto, che mi dici degli effetti a lunga scadenza?
Convinto: È qui che devi fare entrare in gioco la coerenza oltre che la statistica e la logica. Sugli effetti a lunga scadenza io non me ne preoccupo e ti spiego perché. Tu hai una pallida idea di quali saranno gli effetti a lunga scadenza dell’uso smodato che ormai facciamo dei cellulari? A occhio e croce ti direi che statisticamente gli effetti collaterali sul nostro cervello saranno migliaia di volte più probabili di qualche rarissimo effetto che forse, tra vent’anni, i vaccini ci potrebbero provocare. Le stesse mura di casa tua, lo sai che contengono Radon, un gas radioattivo che lentamente ma inesorabilmente emette radiazioni che hanno una piccola probabilità a lunga scadenza, mai la certezza, di provocare danni seri al tuo DNA? Nella società moderna ormai, serenamente e saggiamente, abbiamo imparato a convivere con “cose” e situazioni che presentano un favorevole rapporto benefici/danni, a maggior ragione se si tratta di danni solo ipotetici. Coerenza ci vuole, altrimenti buttiamo il cellulare, andiamo a vivere in montagna all’aria aperta e…non facciamoci più radiografie, mammografie e tac! Direi anche non prendiamo più nessun medicinale perché, almeno quelli che prendiamo periodicamente, potrebbero a lungo andare avere effetti collaterali (per inciso, io prendo la pillola per il colesterolo perché ho deciso di correre questo piccolo rischio a fronte di un vantaggio sicuro e immediato).
Indeciso: Ma ho sentito dire che i vaccini possono provocare effetti collaterali subito e in certi casi anche la morte.
Convinto: E qui entra in gioco la comunicazione e, come sempre, la statistica. Intanto diciamo subito che sì, è vero i vaccini possono avere effetti collaterali subito. Come tutti i vaccini direi. Un po' di febbre, un po' di mal di testa, forse un piccolo dolore al braccio. Il nostro Paese è dotato di un Sistema di Farmacovigilanza che, ormai da molti anni, dedica un’attenzione particolare e un apposito impianto organizzativo proprio al monitoraggio di quello che succede dopo la somministrazione di un vaccino. Ogni mese questo Sistema pubblica un Rapporto sugli effetti collaterali con i dati aggiornati che tutti possono leggere. Una corretta informazione è alla base di ogni scelta consapevole e questi rapporti intendono offrire un servizio in tal senso. I dati riportati sono tanti, precisi e dettagliati per tipo di vaccino, sesso, età. Io qui non li riporto tutti ma mi limito a dirti che l’ultimo rapporto di luglio 2021 evidenzia che su un totale di circa 66 milioni di dosi somministrate sono state segnalate una percentuale dello 0,13 % (non 13% ma 0,13%!) di effetti collaterali degni di nota. Di queste segnalazioni l’87% è stato classificato come non grave e solo il 13% come grave. Attenzione! Occhio alla statistica….ora devi fare 0,13 per 0,0013 per trovare qual è la probabilità di effetto collaterale grave se ti fai il vaccino…il risultato è 0,02%, cioè su centomila dosi somministrate 16 potrebbero esser gravi. Ma andiamo oltre: la probabilità che l’effetto collaterale grave porti al decesso è dello 0,00075%, cioè su un milione di dosi somministrate in circa 7 casi si è avuto il decesso. Ma la buona notizia deve ancora venire: solo il 2,4% di questi decessi è stato classificato (secondo i criteri OMS) come correlabile al vaccino, quindi possiamo dire che su dieci milioni di dosi si sono avuti 2 decessi assolutamente correlati al vaccino.
Indeciso: Si ho capito è rarissimo, ma ti pare pur sempre una bella notizia?
Convinto: Scusami, hai ragione, mi sono espresso male. Una morte non è mai una bella notizia. Ma io mi riferivo alla quasi infinitesima probabilità che questo avvenga. Considerando che sono state fatte ad oggi nel mondo circa 5 miliardi di dosi, possiamo probabilisticamente calcolare che queste hanno causato 1260 morti, nel mondo!
Tanto per fare dei paragoni nel mondo… (controlla tu stesso su https://www.worldometers.info/it/)
- 199.572 Madri morte durante il parto quest'anno
- 254.617 Morti di malaria quest'anno
- 692.391 Suicidi quest'anno
- 871.598 Morti in incidenti stradali quest'anno
- 1.085.425 Morti causate da HIV/AIDS quest'anno
- 1.614.900 Morti causate da alcool quest'anno
- 3.227.764 Morti causate dal fumo quest'anno
- 5.302.901 Morti per cancro quest'anno
- 8.382.005 Morti per malattie infettive quest'anno
Per completare l’elenco il sito https://lab.gedidigital.it/gedi-visual/2020/coronavirus-i-contagi-initalia/dashboard-mondo.php riporta che fino ad ora ci sono stati 4.452.488 morti per COVID.
Nel 2014 il professor Stephen A. Nelson ha pubblicato in un articolo i risultati dei suoi calcoli probabilistici: secondo lo scienziato le probabilità di essere centrati e uccisi direttamente da una oggetto spaziale sono una su 1.600.000, un'eventualità molto remota se messa a confronto con le possibilità di morire in un incidente d'auto (una su 90) o in un incendio (una su 250), ma anche di perire a causa di un tornado (una su 60mila) o di un fulmine (una su 135mila). Stando a questa statistica un meteorite costituisce comunque un rischio maggiore di un viaggio in aereo (probabilità di morte: una su 11 milioni). Ricordiamoci che la probabilità di morire di vaccino anti-covid è 1 su 5 milioni circa. Ah….dimenticavo la questione della comunicazione. Qualche mese fa è uscito un interessante articolo su Repubblica nel quale un ingegnere informatico spiegava molto chiaramente e semplicemente come avviene oggi sui famigerati media e social la propagazione delle fake news o quasi fake news. Se io scrivo un articolo dicendo che un tizio è morto folgorato da un fulmine l’interesse a leggerlo è direi normale. Se io aggiungo (e sto parlando di un vero caso) nel titolo ”Uomo muore colpito da un fulmine dopo essersi fatto il vaccino” l’interesse esplode. Peccato che poi se leggi trovi, ovviamente, che il tizio stava rientrando a casa dopo essersi fatto il vaccino e, sfortunatamente per lui, un temporale lo ha sorpreso ed è stato colpito dal fulmine.
Indeciso: E che c’entra questo?…è evidente che è una notizia data male.
Convinto: Sì, ma per scoprirlo tu devi entrare nell’articolo e subirti le pubblicità della pagina che il giornale fa pagare a caro prezzo. Il meccanismo, spiegava l’ingegnere, è ancora più complesso perché i programmi che cercano di mettere sempre più in evidenzia i siti delle aziende, dei giornali ed altro, registrano che c’è una forte tendenza a leggere l’accoppiata di parole “morte-vaccino” e il gioco è fatto, il cane si morde la coda e quasi tutti i giornali nel mondo sono costretti a riportare articoli con questa accoppiata di parole. Sì, la comunicazione ha giocato un ruolo fondamentale in questa pandemia ma non sempre con sani scopi informativi.
Indeciso: Sì, certo. Ma io so distinguere queste false notizie. Poi dipende da quale sia la fonte. Per esempio che mi dici del premio Nobel Luc Montagnier e delle sue opinioni sui vaccini anti covid?
Convinto: Aaaaaah…questo è proprio un argomento sul quale vado forte perché, indirettamente, ne parlo ai miei studenti proprio nelle prime lezioni. Cioè intendiamoci non parlo di Montagnier ma del metodo scientifico introdotto nel 1600 circa da Galileo Galilei. Prima di quella data vigeva il metodo…dell’autorità! Cioè siccome lo affermo io che ho studiato, io che sono uno scienziato, o meglio ancora io che sono Aristotele…io ho ragione. Per dirla col marchese del Grillo…”io sò io e voi nun siete un c…”. Galileo pose fine a questa bizzarria (attenzione, durata circa 2000 anni!) e non solo dimostrò che Aristotele aveva irrimediabilmente torto sulle leggi della meccanica ma che l’unico modo per essere certi di una teoria è….provarla e riprovarla e dimostrarla con robusti dati scientifici. Il resto è silenzio, direbbe Shakespeare. La scienza purtroppo o per fortuna, non è democratica, non si può dire “voglio sentire l’altra campana, voglio sentire tutte le opinioni”. La verità scientifica è sempre e solo una. Il bello è che a volte molti scienziati crediamo di essere arrivati ad una qualche verità ma, sempre Galileo docet, è sufficiente che il ricercatore ultimo arrivato dimostri scientificamente il contrario e noi…abbiamo torto. Einstein credo sia l’esempio più eclatante di scienziato che prima ha rivoluzionato la fisica di Newton ed altri, dimostrando scientificamente la propria teoria della relatività poi però, anche lui, lo scienziato per eccellenza, ha clamorosamente sbagliato previsione sulla fisica quantistica. Sì, proprio così, hai sentito bene, Einstein si è sbagliato sulla fisica quantistica che oggi non solo è ampiamente dimostrata ma ci permette di usare il cellulare, i computer, di farci la risonanza magnetica nucleare, di trasmettere segnali radio etc etc. Quindi come vedi 1) tutti possono sbagliare e 2) se hai qualcosa da dire…dimostrala con i dati! Alcuni giornali riportano che “Nel novembre 2017, molto prima del covid, c’è stata da parte di un gruppo di oltre 100 scienziati una lettera aperta contro le dichiarazioni di Luc Montagnier a proposito del legame mai dimostrato tra vaccini e autismo. Senza dimenticare che le più recenti teorie sull’HIV dello scienziato sono state respinte addirittura da Françoise Barré Sinoussi, che aveva vinto il premio Nobel con lui. Infine, Montagnier è arrivato, ahimè, a proporre di curare il Parkinson e altre malattie degenerative attraverso l’utilizzo del succo di papaya!”.
Indeciso: E che caspita….neanche dei premi Nobel ci possiamo fidare?
Convinto: Che c’entra?! Se dimostrano le loro teorie e scrivono articoli “refertati” dalla comunità scientifica, sì. Altro che! Ma esattamente come gli altri. Il nostro spirito critico deve stare sempre all’erta.
Indeciso: Senti un po' ma siamo sicuri che questi vaccini funzionano? Ho sentito che in Israele, paese in cui quasi tutti sono vaccinati, sono in aumento i casi di vaccinati contagiati. Convinto: Buona domanda. Qui la risposta è un po' articolata. Intanto in sintesi, ecco i dati più recenti dell’ISS sull'efficacia dei vaccini per chi ha completato il ciclo vaccinale: prima e seconda dose Pfizer, Moderna, AstraZeneca e monodose J&J:
- evitano il contagio: 82,3%
- evitano i ricoveri ordinari: 94,7%
- evitano ricoveri in Terapia Intensiva: 97,2%
- evitano il decesso: 96,8% .
Quindi i vaccini funzionano e come! Per quanto riguarda Israele hai mai sentito parlare del paradosso di Simpson?
Indeciso: Pure i cartoni animati tiri in ballo adesso?
Convinto: Noooo! Non quei Simpson! Era uno scienziato statistico che descrisse questo paradosso nel 1951. Cercherò di spiegartelo ricorrendo proprio ad un esempio col covid. Supponiamo che nel paese A di 100 abitanti ci siano 50 vaccinati e 50 non vaccinati. Supponiamo che tutti i non vaccinati prendano il covid mentre solo 5 dei vaccinati lo prendano. In totale avremo 55 malati di covid di cui 5/55 (il 9%) vaccinati e 50/55 (91%) non vaccinati. Ora invece supponiamo che in un altro paese B sempre di 100 abitanti ci siano 90 vaccinati e 10 non vaccinati e anche qui, con le stesse proporzioni, prendano il covid tutti i 10 non vaccinati e 9 vaccinati. In totale ci saranno 19 malati di cui 9/19 (47%) di vaccinati e 10/19 (53%) di non vaccinati.
Indeciso: Caspita, vista così sembra che il vaccino non serva a niente! Ma è un trucco matematico invece!
Convinto: Si, è un paradosso appunto se non si sanno usare le formule corrette. Guarda bene….nel paese B ci sono solo 19 malati e nel paese A invece 55. Ma è chiaro che poiché nel paese B ci sono molti vaccinati la loro percentuale sui malati aumenta. Paradossalmente se nel paese C ci fossero 100 persone tutte vaccinate e se ne ammalassero 10….ci sarebbero il 100% di malati vaccinati! Non c’è trucco e non c’è inganno…direbbe il prestigiatore…invece il trucco c’è. Comunque ti dicevo che la spiegazione pare sia più articolata perché in questa situazione si devono inserire anche i seguenti parametri: Israele è stato forse il primo paese a completare la vaccinazione di massa e purtroppo pare che l’effetto dei vaccini non sia per tutti molto duraturo. Infatti stanno già predisponendo una terza dose. Inoltre la famigerata variante delta si è dimostrata molto più contagiosa, questo aumenta i contagiati anche se il vaccino fortunatamente previene in molti casi il ricovero e quasi sempre la morte.
Indeciso: Mi hai quasi convinto. Ma perché dobbiamo aver bisogno del green pass? Non serve a niente, lo sai che pur avendo il green pass potresti essere positivo!
Convinto: Si certo, lo so bene. Ma vedi, è una questione di incentivo e di nuovo di probabilità e statistica. Incentivo perché così si spinge la platea di indecisi o indifferenti alla vaccinazione a farla perché altrimenti si potrebbe ribloccare l’economia e….quella sarebbe una vera catastrofe, anzi in parte lo è già stata. Probabilità perché tutti i dati nel mondo, quelli seri intendo, pubblicati su riviste scientifiche, dimostrano ormai ampiamente che la probabilità di essere positivi e di essere contagiosi è estremamente inferiore se si è vaccinati o se si è appena fatto il tampone, cioè appunto se si ha il green pass. Come vedi ancora una volta, niente certezze ma molta molta probabilità.
Adesso mio caro io non voglio sapere se ti ho convinto a vaccinarti, ma se fosse così ti invito a consultare prima il tuo medico per sapere se hai patologie tali da sconsigliare la vaccinazione. In quel caso confida nel fatto che molti si vaccineranno e ti proteggeranno.
Prof. Giuseppe Raso