Stiamo parlando dei 10 milioni di euro necessari per garantire la gestione del servizio idrico integrato in provincia di Agrigento in questo primo periodo di avvio, tra mille difficoltà, dell’Azienda Idrica Comuni Agrigento. Non un finanziamento a fondo perduto, ma un prestito da parte della Regione. I 10 milioni di euro andranno restituiti e a farlo dovranno essere i comuni.
Il decreto di finanziamento firmato dall’assessore regionale alle autonomie locali, l’agrigentino Marco Zambuto prevede infatti che le somme, in quota parte, vengano trasferite ai comuni che dovranno rimborsarle con rate mensili spalmate in cinque anni.
I comuni beneficiari dell’erogazione– si legge nel decreto- sono tenuti a dare dimostrazione de corretto impiego delle somme erogate , mediante presentazione, a cura del segretario comunale e del responsabile del servizio finanziario, di apposita dichiarazione con la quale sarà attestato il raggiungimento delle richiamate finalità, nonché il rispetto di tutte le disposizioni di legge che costituiscono la specifica disciplina relativa al servizio idrico integrato”. 33 comuni dovranno, dunque, calare nel proprio bilancio questo prestito, che dovrà essere restituito alla Regione, che in realtà servirà ad Aica per far fronte ai vari pagamenti in attesa di raggiungere l’autonomia economica legata alla riscossione delle bollette del costo dell’acqua.
In tutto questo giro, poi, oltre al rendiconto dettagliato alla Regione, i Comuni dovranno procedere all’approvazione di apposite delibere da parte dei Consigli Comunali che sostanzialmente attestino il piano finanziario della somma ricevuta e da restituire in cinque rate annuali, più gli interessi. Facile comprendere le conseguenze sul piano politico visto che sono coinvolti i consigli comunali e anche i tempi non certo brevi per la definizione dell’iter. Comuni peraltro senza bilanci, in condizioni economiche difficili e alcuni in pre-dissesto che dovranno assumersi anche questa responsabilità: ossia quella di ricevere un prestito da restituire, seppure in cinque anni, ma con i fondi da dirottare subito all’Azienda Idrica per non creare problemi gestionali. I 10 milioni di euro, come dicevamo, saranno spalmati su 33 comuni in base al numero degli abitanti.
Agrigento e Sciacca sono i comuni che riceveranno e dovranno restituire le somme più consistenti, rispettivamente 1milione e 537 mila euro e 1 milione e 47 mila euro.
Ovviamente l’Azienda Idrica, essendo la destinataria dei fondi, dovrà a sua volta restituirli ai Comuni che in questo momento si esporranno per evitare problemi economico gestionali. Tanto valeva farla più semplice con la Regione che prestano i 10 milioni direttamente ad Aica posto che si tratta comunque di una società pubblica della quale fanno parte i comuni che usufruiscono del servizio.