È la conferma che il virus non è ancora sconfitto, ha dichiarato il ministro nell’annunciare il provvedimento, e che la priorità rimane quella di investire sulla campagna di vaccinazione e sui comportamenti prudenti e corretti. Dal 30 agosto, dunque, torneranno le restrizioni anti-Covid anche se i divieti saranno limitati all'uso della mascherina anche all'aperto e al tetto dei 4 commensali al tavolo dei ristoranti. Non ci sarà coprifuoco, cinema, teatri musei, e sale da concerto resteranno aperti con gli attuali obblighi di sicurezza. Il timore è che continuando così, tra due settimane potrebbero scattare restrizioni ben più rilevanti, con l’eventuale passaggio in zona arancione, per non dire che comunque già la zona gialla è un danno di immagine in una Regione che è ancora nel vivo della stagione turistica. I numeri hanno decretato tutto ciò. La Sicilia, secondo i dati del monitoraggio dell’Istituto di Sanità, registra un tasso di occupazione delle terapie intensive al 12,1% ( 2 punti oltre la soglia del 10%), di occupazione posti letto in area medica del 19,4% (4 punti oltre la soglia del 15%) e una incidenza settimanale di contagi che è la più alta d’Italia con 200,7 casi per 100mila abitanti. La Sicilia ha più del doppio dei casi della seconda regione con più contagi (il Veneto) pur processando circa la metà dei tamponi. Il tasso di positività è più del doppio rispetto alla media nazionale.
La zona gialla è il risultato di un’ Isola che negli ultimi mesi da un lato ha subìto la intensa propaganda contro il vaccino, dall’altro lato è stata meta di milioni di turisti. Così il presidente della Regione Nello Musumeci dopo avere appreso dell’ordinanza firmata dal Ministro.
"Mi aspetto che i siciliani non vaccinati sentano la priorità di dare corso a questo dovere civico – ha aggiunto il governatore. Se nella terapia intensiva dei nostri ospedali vanno quasi tutti i non vaccinati, si deve finalmente prendere contezza della necessità di proteggersi, ha concluso Musumeci aggiungendo che non si può subire ancora l’egoismo di una minoranza e annunciando che valuterà l’ipotesi di estendere l’ordinanza sulla vaccinazione a tutti i comuni sotto i parametri di immunizzazione, a prescindere dalla diffusione del contagio. Non mancano, poi, le polemiche politiche. Invece di accampare scuse, Musumeci abbia il coraggio di ammettere che se siamo i primi, e finora gli unici, a tornare in giallo la colpa è anche sua, ha dichiarato il capogruppo dei 5 Stelle all’Ars Giovanni Di Caro.
Il deputato fa riferimento al mancato coinvolgimento dei medici di base, ai mancati controlli, agli hub diventati inutili cattedrali nel deserto, alle falle nella campagna vaccinazione e ad assessori che si vantano di non vaccinare i figli e no vax tra gli alleati di Attiva Sicilia.
“Il presidente della Regione Musumeci e l’assessore alla Salute -dichiara da parte sua il segretario regionale del Pd Antony Barbagallo - la smettano di fare propaganda. Il PD - aggiunge - è per il vaccino, riteniamo che debba essere obbligatorio e se, come pare lo è anche Musumeci, allora consigliamo al Governatore di allontanare dalla Giunta chi , invece, si discosta da questo principio e si dimostra un ‘ni vax”.