e i nostri bambini, come ogni anno, saranno pronti con sorrisi e zainetti in spalla.. ma quest’anno, al suonar della campanella, saranno pronti anche tutti i servizi scolastici di cui gli studenti hanno bisogno?”. Inizia con questo interrogativo la nota del Movimento 5 Stelle Ribera, a firma del portavoce Vincenzo Rossello; una lettera attraverso cui il gruppo politico intende sollecitare l’amministrazione comunale ad attivarsi sin da adesso a provvedere a quegli interventi che a Ribera, così come in numerosissime scuole siciliane, si effettuano sempre troppo tardi.
È il caso dell’attivazione della mensa scolastica che solitamente viene garantita a partire da novembre, così come viene affrontata troppo tardi anche la questione riscaldamenti, la cui manutenzione viene fatta solo ad inverno inoltrato con la conseguenza che i termosifoni possono essere accesi ( se va bene ) non prima di marzo. Anche il servizio di assistenza igienico-sanitaria e il servizio di assistenza all’autonomia e alla comunicazione per gli alunni con disabilità vengono fatti partire entrambi ad anno scolastico più che avviato.
Sarebbe bello – scrivono dal Movimento 5 Stelle – se tutti questi servizi potessero essere garantiti sin dal primo giorno di scuola.
Non solo. Il gruppo guidato da Vincenzo Rossello torna su un argomento già oggetto di una sollecitazione all’amministrazione comunale crispina inoltrata una decina di giorni fa, ovverosia il rifacimento delle strisce pedonali in prossimità delle scuole e l’inserimento dei parcheggi rosa per le mamme in gravidanza. Per quanto riguarda – continuano dal Movimento 5 Stelle - i parcheggi per i disabili, speriamo che questi possano finalmente essere inseriti anche dove mancano e soprattutto che venga multato chi occupa, senza alcun rispetto per il prossimo, questi parcheggi riservati.
“Staremo sempre vigili a raccogliere e segnalare eventuali disservizi – scrivono dal Movimento - nonché a proporre eventuali idee per migliorare il funzionamento del nostro paese che versa in uno stato di sempre maggiore disagio. "Si cambia" – concludono - non deve rimanere soltanto uno slogan”.