precisamente nelle Aree di Emergenza degli ospedali di Agrigento, Sciacca, Ribera, Canicattì e Licata. Un servizio sollecitato da tempo, ancor prima dell'insediamento dell'attuale manager dell'Asp Mario Zappia, a seguito di una serie di spiacevoli episodi verificatisi tra i corridoi di questi reparti, con aggressioni subite dal personale sanitario. Episodi gravi, che hanno riguardato spesso l'ospedale di Sciacca ma in qualche occasione anche il San Giovanni di Dio di Agrigento. Un servizio che dunque, stando a quanto si apprende oggi da una nota diffusa dal deputato regionale agrigentino Carmelo Pullara, che è anche vicepresidente della commissione salute dell'Assemblea Regionale Siciliana, l'Azienda Sanitaria Provinciale sta per affidare. E se Pullara ritiene utile, anche se assai tardiva, l'istituzione di tale servizio nei Pronto Soccorso, si domanda invece che senso abbia istituire solo adesso tale servizio anche negli Hub vaccinali di Agrigento e Sciacca ormai vuoti. Oggi gli hub sono pressoché deserti, osserva Pullara, ed infatti non a caso si sta spingendo per effettuare le vaccinazioni a domicilio per poter reclutare le persone restie non ancora vaccinate. Chissà perché proprio in questi giorni l’Asp di Agrigento fa un'operazione del genere. Se nei Pronto soccorso la vigilanza è assolutamente necessaria ed è corretto istituirla, prosegue il deputato agrigentino nella nota, negli hub in questo momento non ha alcun senso e ciò determina uno sperpero di denaro pubblico con conseguente danno erariale. Il vicepresidente della commissione sanità dell'Ars conclude annunciando che presenterà una interrogazione parlamentare per chiedere le ragioni di tale provvedimento.