il governo Musumeci non ha partorito nulla di nuovo, ciò che l'attuale esecutivo intende perseguire è lo stesso obiettivo dei governi Lombardo e Cuffaro per favorire la privatizzazione dell'Acqua Bene Comune. E' così che il forum siciliano dei movimenti per l'acqua e i beni comuni commenta il disegno di legge approvato dalla giunta regionale e che prevede, per l'appunto, l'istituzione di un unico ambito territoriale regionale. Dunque, ci sono già le prime reazioni, e non sono certo favorevoli, rispetto a quella che il governo regionale ritiene invece sia una riforma che mira a garantire criteri di efficienza, efficacia ed economicità, nell’interesse pubblico collettivo, un razionale utilizzo delle risorse idriche, e che tende finalmente a mettere ordine in un settore assai esposto a speculazioni e sprechi. E se per il presidente della Regione Nello Musumeci la riforma varata dal suo governo tende anche ad eliminare la frammentazione delle competenze e a compensare la censura operata dalla Corte costituzionale sulla legge regionale 19 del 2015, per il forum siciliano per l'acqua pubblica la verità è invece che il governo regionale non ha mai letto la legge vigente 19/15 alla luce della sentenza della Corte Costituzionale. Se così fosse, si legge nella nota, saprebbero, Musumeci e l'assessore Baglieri, che i profili di incostituzionalità introdotti in aula al momento dell'approvazione della legge nel 2015 sono stati cassati dalla Corte, rendendo la legge perfettamente aderente alla legislazione nazionale ed europea in materia di governance. Piuttosto, quello che è mancato in questi anni, malgrado il commissariamento delle ATO prima e delle ATI poi da parte della Regione, è una reale volontà di applicarla. Ma ciò che il forum siciliano dei movimenti per l'acqua e i beni comuni teme di più è che in realtà la nuova legge serva alla Regione per risolvere a vantaggio del gestore del sovrambito super privato, e cioè Siciliacque, la bocciatura delle tariffe applicate, dopo le sentenze del TAR e del CGA. Tariffe illegittime quanto le delibere di giunta che le avevano autorizzate. Altro tema per cui la nuova legge sarebbe risolutiva secondo il Presidente della Regione è quello di "un vasto Piano di riqualificazione delle reti di distribuzione e di corretta gestione delle acque", Piano in realtà, osserva il Forum, già contenuto negli aggiornamenti dei Piani d'ambito delle ATI che la stessa Regione ha finanziato. I gestori d'ambito, auspichiamo pubblici, prosegue il forum nella nota, potranno attingere ai fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e a quelli della programmazione europea 2021/27 destinati al settore idrico. Ma forse il vero tema è proprio questo, chi gestirà questi ingenti capitali pubblici, enti di diritto pubblico senza finalità di lucro come il Forum siciliano chiede da anni in attuazione dei Referendum Popolari del 2011 e come la legge vigente prevede o il super gestore del sovrambito magari in accordo con gli altri privati di cui è creditore? La nostra preoccupazione di tutelare il Bene Comune primario da ulteriori speculazioni e privatizzazioni è fondata, conclude il forum, ed è per questo che chiediamo fin d'ora un incontro con il governo e con tutte le forze politiche all'Ars. Insomma, sono tanti i dubbi sollevati dal forum siciliano, in attesa di capire anche cosa comporterà l'istituzione di un un unico ambito territoriale regionale per la provincia di Agrigento dove da poco più di un mese a gestire le risorse idriche è Aica, l'Associazione Idrica Comuni Agrigentini.