A individuarlo, durante una delle sue immersioni subacquee, è stato il dottor Domenico Macaluso, Ispettore Onorario dell’Assessorato Regionale ai Beni Culturali per la Geologia Marina. Il sindaco Matteo Ruvolo, su disposizione della Capitaneria di Porto Empedocle, ha ordinato l'interdizione al transito e allo stazionamento del tratto di spiaggia antistante la zona interessata. L'Autorità marittima ha invece interdetto l'area alla navigazione e alla balneazione per un raggio di 50 metri nel tratto di mare interessato dalla presenza di tale reperto. È stato Macaluso, durante l'esplorazione di alcune grotte, a notare la presenza di un oggetto perfettamente sferico, semi-seppellito in un fondale composto da sabbia e ghiaia, ad una profondità di circa 3,5 metri ed a circa 100 metri dalla riva in prossimità del chiosco “Kokorito”, all’inizio della spiaggia del Corvo. Non è la prima volta che il medico individua ordigni. "Dovrebbe trattarsi - dice - di una mina navale Italian, una P-200, uguale a quella che ho rinvenuto nel 1993, con 200 Kg di tritolo ancora efficiente, neutralizzata dagli artificieri della Marina del nucleo SDAI di Agusta, senza attivare il tritolo, cosa che avrebbe determinato una disastro ambientale". Gli artificieri raggiungeranno la zona nei prossimi giorni.