i destini di due delle vittime innocenti barbaramente uccise in provincia di Agrigento. Uno è il magistrato Rosario Livatino, assassinato dai mafiosi della Stiddra nel 1990 sulla Canicattì-Agrigento, un altro è Giovanni Fazio, agente della Polizia municipale di Palma di Montechiaro assassinato da mano tuttora rimasta ignota la sera del 21 settembre del 1997. Giovanni era saccense, alla sua memoria è stato intitolato il comando di Sciacca. Il sindaco Francesca Valenti oggi lo ha ricordato. “La sua città, Sciacca, - dice la prima cittadina - non dimentica un proprio figlio, strappato ai suoi cari affetti, e che a distanza di tanto tempo dall’assassinio attende giustizia". Anche quest’anno, nel ventiquattresimo anniversario della tragica morte, la città ricorda dunque Giovanni Fazio. "Ricordiamo - dice Francesca Valenti - un nostro concittadino vittima del dovere, barbaramente ucciso a Palma di Montechiaro dove con onestà e attaccamento alla sua divisa prestava il proprio quotidiano servizio". Il sindaco di Sciacca esprime ancora una volta la sua vicinanza ai familiari, agli amici, ai colleghi, con il rinnovato auspicio che un giorno i responsabili del delitto abbiano finalmente un volto e paghino per il dolore che hanno provocato”. Una tragedia tuttora priva della verità giudiziaria.
Aveva appena terminato il turno di servizio Giovanni, quando mentre si ritirava nella sua residenza fu ucciso. Aveva appena 36 anni, lasciò la moglie, l'insegnante Antonella Montalbano, e il figlio Michele, che oggi ha 29 anni. Lo Stato non è riuscito a consegnare alla giustizia l'assassino o gli assassini. Una vicenda che merita sempre di essere ricordata perché è stata una grande ingiustizia. Perché Giovanni era davvero l'amico di tutti, sempre col sorriso sulle labbra. Chi lo ha conosciuto sa benissimo quanto fosse disponibile e rispettoso dei valori, dedito al lavoro e alla famiglia, ligio al suo dovere. Ogni 21 settembre da quel giorno maledetto vogliamo ripetere che in questi 24 anni c'è chi ha continuato ad avere le mani sporche di sangue, ma probabilmente c'è stato anche chi ha avuto la coscienza non del tutto linda. Chi uccise Giovanni? Perché fu necessaria quell'esecuzione così barbara? Domande alle quali non c'è ancora una risposta. E questo in uno Stato di diritto non è accettabile.