i quali hanno confermato la natura dell'oggetto rinvenuto nei fondali nei giorni scorsi dal medico riberese Domenico Macaluso: si tratta di una mina antinave della seconda guerra mondiale pressoché integra. Le operazioni sono tuttora in corso e dureranno alcuni giorni: gli uomini, al comando del tenente di vascello Presti, cercheranno dapprima di disincagliare l'ordigno dal fondale, e dopo valuteranno se portarlo al largo e farlo brillare oppure neutralizzarlo in situ. Lo stesso dottore Macaluso, ispettore onorario dell'assessorato regionale ai beni culturali per la geologia marina, non aveva avuto alcun dubbio, al momento del rinvenimento, che si trattasse di un ordigno bellico e, nella fattispecie, di una mina navale, identica a quella che il medico riberese aveva rinvenuto nel 1993. L'ulteriore rinvenimento di qualche giorno fa è avvenuto durante l'esplorazione subacquea di alcune grotte. E' a circa 3 metri e mezzo di profondità e a circa 100 metri dalla riva in prossimità del chiosco Kokorito, all'inizio della spiaggia del Corvo, che il dottore Macaluso ha notato la presenza dell'oggetto sferico, semi seppellito in un fondale composto da sabbia e ghiaia. Il tratto in questione da quel giorno è interdetto alla balneazione, al transito, allo stazionamento e alla navigazione. E la raccomandazione ai cittadini è di non avvicinarsi alla zona e allo specchio d'acqua interessato dal rinvenimento e dai divieti.