per boicottare la gestione pubblica dell’acqua in provincia di Agrigento. Nuovo allarme della Cgil sulle tante questioni che l’Azienda Idrica Comuni Agrigentini si trova ad affrontare ad un mese e mezzo dall’avvio del servizio. Questioni che, fondamentalmente, hanno comune unico comune denominatore la mancanza di liquidità.
I sindacati hanno già proclamato lo stato di agitazione e minacciato lo sciopero del personale addetto al servizio idrico. I dipendenti non hanno ancora riscosso lo stipendio di agosto e anche il mese di settembre sta per finire senza che si intraveda un cambio di rotta.
E’ il segretario provinciale della Cgil Alfonso Buscemi ad annunciare una forte presa di posizione. Chiediamo un confronto con il direttore generale di Aica e i componenti del Consiglio di Amministrazione, ma anche con i sindaci agrigentini alla presenza del Prefetto di Agrigento. E’ necessario fare chiarezza perché abbiamo il forte sospetto, dichiara Buscemi, che si stia remando contro la gestione pubblica dell’acqua e che anche i sindaci non stiano facendo appieno la loro parte. Il riferimento è anche alle famose delibere dei consigli comunali necessarie per poter mettere a disposizione di Aica il prestito di 10 milioni di euro concesso dalla Regione per consentire alla nuova gestione del servizio idrico di far fronte ai pagamenti. Sono solo 5 i comuni che hanno deliberato in tal senso. I sindacati temono tempi lunghi che si rifletteranno sul personale che continuerà a non ricevere lo stipendio e sulla qualità del servizio.
Nonostante i vertici dell’Azienda Idrica Comuni Agrigentini ribadiscano giornalmente di essere impegnati a superare le criticità dell’avvio di gestione è fin troppo chiaro che senza soldi non si va avanti. Ed è altrettanto evidente che non sarà sufficiente riscuotere gli importi delle bollette che sono state già recapitate agli utenti e in pagamento in questi giorni ( da oggi è possibile anche con il canale PagoPa). Servono i 10 milioni di euro della Regione che però devono seguire un meccanismo alquanto complesso e non si sa quando effettivamente potranno arrivare nelle casse di Aica. La Cgil non nasconde una forte preoccupazione. Alfonso Buscemi teme che dietro tutto possa esserci “un disegno politico” finalizzato ad ostacolare se non bloccare la gestione pubblica dell’acqua in provincia di Agrigento, l’unica in Sicilia ad avere proceduto in tal senso.
Per queste ragioni, i sindacati annunciano una vera e propria mobilitazione la prossima settimana che va oltre la vertenza del personale, che pure è pronto allo sciopero in caso di ulteriore ritardo nel pagamento degli stipendi. Vogliono fare chiarezza sul progetto del Cda di Aica, ma anche sulla volontà dei sindaci di supportare la nuova gestione dell’acqua in provincia.