e attende ancora che i comuni approvino le delibere per consentire alla nuova società di avere la liquidità necessaria a far fronte al pagamento degli stipendi, ma anche alle manutenzioni e a quanto è necessario per garantire un servizio efficiente. I 10 milioni di euro messi a disposizione dalla Regione sono ancora sulla carta e non a disposizione dell’Azienda.
Per Intercopa dietro tutto ciò c’è una precisa volontà della politica agrigentina, dei sindaci e dei consigli comunali.
In realtà anche il comune di Sciacca che pure con il sindaco e presidente dell’Ati Francesca Valenti è stato in prima linea nella battaglia per il ritorno alla gestione pubblica dell’acqua non ha ancora approvato la delibera. Dovrà essere predisposta dalla giunta e adottata dal Commissario che sostituisce il Consiglio Comunale.
Di fatto la situazione è estremamente critica e per Intercopa il rischio è che salti il banco. Se fallisce la gestione Aica, commenta Zammuto, la politica si assumerà la conseguenza del disastro