a sollevare la questione. Nel controllo di legittimità degli atti licenziati dall'Ars, il governo nazionale ha invitato l'esecutivo Musumeci (e l'Ars per l'approvazione finale) a riformulare il provvedimento dello scorso 3 di agosto che ha stabilito la destinazione di 10 milioni di euro per l'avviamento del funzionamento dell'Aica, la società consortile per la gestione delle risorse idriche. Il motivo è presto detto: così per come è stato approvato, l'emendamento non è ammissibile. Il punto centrale riguarda il trasferimento delle somme (in prestito) dalla Regione ai comuni e, da questi, ad Aica. Dubbi che, tutto sommato, non sorprendono. L'onorevole Savarino ha evidenziato come, sin dal momento dell'approvazione del provvedimento, in effetti più di qualche dubbio era sorto sulla validità giuridica. Si allungano, dunque, i tempi di devoluzione di queste somme dalla Regione ad Aica. E in tale direzione la Savarino ha chiesto al governo Musumeci di prevedere la destinazione di almeno la metà di questa somma "a fondo perduto".