chiarisce che i progetti della Protezione Civile per il territorio di Sciacca sono in fase di definizione affinché diventino finalmente cantierabili. In ballo ci sono 8,4 milioni di euro. L'intervento degli interventi, quello per il quale sono stati stanziati 6 milioni e mezzo, è quello relativo alla messa in sicurezza definitiva del torrente Cansalamone, che purtroppo, e più volte nella storia anche recentissima, esondando, ha fatto finire la città letteralmente sott'acqua, con danni incalcolabili alle attività produttive. Sono trascorsi 3 anni da quando il finanziamento è stato reso disponibile, al culmine di problemi vari, dove non sono mancati contenziosi. Eppure non c'è ancora la possibilità di fare arrivare da quelle parti le ruspe. Pare che la Protezione Civile sia in attesa che il comune di Sciacca licenzi la progettazione esecutiva, dopodiché si può procedere con l'appalto. Probabilmente l'avvicendamento di competenze tra i vari dirigenti comunali, tra le altre cose, ha generato un rimpallo di responsabilità da un tecnico all'altro. "Mi risulta che domani mattina stessa l'ingegnere Salvatore Gioia, dirigente comunale del 6° settore si incontrerà proprio con l'ingegnere Maurizio Costa, capo della Protezione Civile della provincia di Agrigento proprio per risolvere le criticità in atto". Stiamo parlando di un tema delicato, dove ogni giorno di ritardo rischia di essere causa di eventuali problemi futuri. Il torrente Cansalamone è l'anima idrica della città di Sciacca, come dire che è ciò che nelle grandi città sono i suoi fiumi. La cementificazione incontrollata dell'ultimo cinquantennio lo ha trasformato in ciò che un torrente non può certamente essere. È stato questo il motivo per il quale Nello Musumeci, dopo l'alluvione del novembre del 2016, dichiarò (più o meno provocatoriamente) che la normalità sarebbe tornata solo dopo la demolizione di tutte le case che qui sono state costruite. Evidentemente esiste una soluzione intermedia, che è quella di un intervento importante di messa in sicurezza del portato idraulico e della capacità di resistenza del torrente a fronte di eventuali nuove piogge. Non si può negare che tutte le volte che piove gli amministratori e chi ha più o meno delle responsabilità vivono l'evento meteorologico letteralmente con il fiato sospeso. Non sono solo i cambiamenti climatici e le tragedie che purtroppo tornado e bombe d'acqua generano (ricordiamo che anche Sciacca ha pagato un prezzo altissimo dopo la scomparsa di Vincenzo Bono, travolto dalla furia dell'acqua, disperso e mai più ritrovato), ma anche una tenuta sempre più limitata di un torrente che non doveva essere antropizzato, impongono una accelerazione dei tempi. Tanto più che la Protezione Civile ha inserito il Cansalamone tra i corsi d'acqua a rischio "R4", ovverosia "a rischio elevatissimo", che mette a rischio l'incolumità pubblica. Gli altri interventi previsti dalla Protezione civile a Sciacca sono quelli per la messa in sicurezza del costone Porcaria, situato sulla Sciacca-Caltabellotta (valore dell'intervento 900 mila euro), e due progetti da mezzo milione di euro ciascuno riguardanti rispettivamente la separazione delle acque bianche da quelle nere in contrada Perriera e la messa in sicurezza del versante sottostante la via Allende.