si è impegnato con la città di Licata affinché il suo porto entri a far parte dell'Autorità di Sistema Portuale del Mare, un organismo disciplinato da una legge nazionale che risale al 1994. Il tentativo è dunque quello di coinvolgere il Parlamento, perché è necessario modificare la norma, che al momento, nella costituzione di questa Autorità, per la Sicilia occidentale ha visto solo l'inserimento dei porti di Palermo, Termini Imerese, Porto Empedocle e Trapani. Il tentativo di inserire anche Licata non è soltanto un fatto di prestigio. No, perché questo organismo gestisce corposi finanziamenti specifici destinati all'ammodernamento delle infrastrutture, e che potrebbe ricevere un plafond in più grazie ai tanto discussi fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. La questione Licata ha incuriosito l'ex sindaco Lillo Craparo, che si è rivolto alla segreteria del ministro Cancelleri evidenziando l'opportunità che, a questo punto, possa essere inserita all'interno di questa Autorità di Sistema Portuale del Mare anche la città di Sciacca. L'ex consigliere comunale del Movimento 5 Stelle Alessandro Curreri si è impegnato affinché arrivi sulla scrivania di Cancelleri questo progetto. Il problema centrale (e la mancanza dal primo elenco di comuni della stessa Mazara del Vallo ne è testimonianza) è di tipo formale e burocratico. Quelli originariamente coinvolti infatti sono considerati porti nazionali, anche con caratteristiche tipiche dei cosiddetti "porti commerciali", mentre Sciacca e Licata non solo sono "porti regionali", ma non possiedono certo la caratteristica commerciale. Il tentativo di sfruttare questa opportunità è da considerarsi comunque interessante, anche per cercare di valorizzare (in prospettiva) lo stesso intervento di ampliamento da 6 milioni di euro che si sta facendo sulla banchina San Pietro e per inserire questo approdo tra quelli al più alto livello di valorizzazione turistica che al momento è gestito con un sistema interessante ma sicuramente insufficiente dal punto di vista infrastrutturale, dei pontili galleggianti gestiti dai circoli nautici. Una possibilità da sfruttare anche a fini industriali.
Intanto anche il Sottosegretario di Stato al ministero delle Infrastrutture e della mobilità sostenibile Giancarlo Cancelleri ha preso parte, a Porto Empedocle, al seminario dal titolo “Il rilancio del porto quale volano di sviluppo dell’economia di tutto il territorio comprensoriale”. Si è trattato di uno degli incontri che vengono organizzati in questo periodo dal FLAG “Il Sole e l’Azzurro – Tra Selinunte, Sciacca e Vigata” nei comuni aderenti al raggruppamento di comuni (già Gruppo di Azione Costiera). Il seminario si è tenuto all’interno della Torre Carlo V, con i lavori che sono stati introdotti dal Sindaco Ida Carmina, con le relazioni dell’ingegner Giovanni Borsellino, Coordinatore del Piano di Sviluppo Locale del FLAG, del dottor Pasqualino Monti, Presidente Autorità di Sistema Portuale del Mare di Sicilia Occidentale, dell’Ammiraglio Vittorio Alessandro, Ufficiale in congedo del Comando Generale delle Capitanerie di Porto, già Presidente del Parco Nazionale e Area Marina Protetta delle Cinque Terre. È intervenuto anche Paolo Savatteri, in rappresentanza della Unpli, l’Unione delle Pro Loco siciliane, organismo che il FLAG ha coinvolto perché le Pro Loco sono le migliori conoscitrici del territorio. Dopo il seminario c’è stata anche una degustazione di prodotti tipici del territorio a cura della Scuola Alberghiera “Euroform di Agrigento” e con inoltre momenti di animazione dei gruppi “I Tammurinara di San Calo’” di Porto Empedocle e “Aromi di Sicilia” di Cattolica Eraclea.