per la città di Sciacca, dello stato di calamità naturale e dello stato di emergenza. È questo il primo passo che il comune compie nel tentativo di dare una risposta alle gravissime conseguenze del maltempo di ieri, che hanno rimesso sotto i riflettori problemi vecchi e nuovi, in una perenne condizione di emergenza. Respinge, la prima cittadina, l'impostazione secondo cui per tutti i problemi, a partire da quelli che rilevano dal punto di vista del dissesto idrogeologico del comune, le responsabilità sarebbero di competenza del comune. Ricorda così che ci sono diversi interventi previsti dalla Regione siciliana nei suoi vari ambiti (dalla Protezione civile al Genio civile), ma i finanziamenti non vengono erogati, e il comune non ha i soldi che servono, e senza soldi non è possibile mettere in sicurezza il territorio. Smentisce, poi, il sindaco, che il progetto da 6,5 milioni di euro della Protezione civile per mettere in sicurezza il torrente Cansalamone sia bloccato all'ufficio tecnico del comune in attesa che venga licenziato il progetto esecutivo. Un territorio vulnerabile, quello di Sciacca. I problemi di via Lido non sono iniziati ieri, ma qui scontiamo anche i mancati interventi di Girgenti Acque che si sono accumulati, mentre adesso i tecnici di Aica, pur tra i problemi relativi all'avvio della sua attività, stanno predisponendo l'intervento necessario. Una situazione quella di ieri che ha generato problemi anche dal punto di vista degli stessi disservizi elettrici.