Parlano di gravi inadempienze ai danni degli utenti del servizio idrico in provincia gestito da Aica il cui percorso prosegue decisamente irto di problematiche e non solo per la vicenda della copertura finanziaria a sostegno del salario dei lavoratori, ai quali va la solidarietà delle tre associazioni, ma anche per ciò che concerne gli utenti del servizio idrico. Si conferma confuso e claudicante il percorso della società anche nei confronti dei diritti contrattuali degli utenti del servizio, scrivono Ilenia Capodici, Manlio Cardella e Pippo Spataro. Una vicenda che le tre associazioni avevano sollevato il 30 settembre attraverso una nota, rimasta senza riscontro, trasmessa agli organi di governo di Aica e, per conoscenza, alla Prefettura. Come per i lavoratori, il cui status è garantito ed assicurato dal vigente CCNL,osservano Capodici, Cardella e Spataro, ciò vale anche per gli utenti i cui diritti sono garantiti da norme, contratti e regolamenti che valgono e vincolano anche la società Aica, oltrechè le associazioni riconosciute dal MISE e da ARERA. Gli impegni assunti da Aica nell’unico confronto assembleare, non circoscritto solamente, come si doveva, alle associazioni, sono alla data di oggi praticamente disattesi. Il riferimento è alla bollettazione agli utenti, recante il doppio addebito del deposito cauzionale. A conferma del controverso percorso “ a vista” sul quale si è decisamente incamminata Aica, concludono Adiconsum, Unione Nazionale Consumatori e Cittadinanzattiva, la dichiarazione di un autorevole componente dell’assemblea dei sindaci, il sindaco di Ravanusa Carmelo D’Angelo che, in perfetta linea con le posizioni espresse da noi, ha dichiarato che AICA è tenuta a rivolgere alla curatela fallimentare di Girgenti Acque la richiesta di storno di ben 5 milioni di euro versati dagli utenti a titolo cauzionale sui contratti di fornitura a suo tempo attivati.