che sorgono in aree di dissesto idrogeologico o segnate da arretratezza economica, spopolamento e disagio insediativo. La legge è stata proposta dal gruppo del Movimento Cinque Stelle nazionale di cui è prima firmataria Paola Terzo e prevede azioni e misure finanziarie per i comuni con meno di 5000 abitanti. Il testo prevede uno stanziamento di 100 milioni di euro complessivi, a cui potranno accedere i piccoli comuni formulando domanda entro il 2023. I fondi potranno essere spesi per recuperare immobili storici, case cantoniere e stazioni ferroviarie; per installare la banda larga; per promuovere la diffusione della cultura, anche nel mondo della scuola. In più, nei centri geograficamente più svantaggiati si potranno pagare tasse e tributi tramite la rete telematica gestita dai concessionari, soprattutto nei centri sprovvisti di servizio postale. Con questa legge inoltre, più attenzione alle imprese giovanili e agevolazioni per il collegamento delle scuole poste in aree rurali e montane, oltre che per l'informatizzazione e la progressiva digitalizzazione della didattica. Soddisfazione è stata espressa dalla deputata del Movimento Azzurra Cancelleri per “un risultato che incentiva e, per molti casi in Sicilia, dà ottime opportunità di crescita ai piccoli comuni della nostra Isola”. Sta, adesso, ai comuni avanzare proposte e progetti per uno sviluppo concreto. Le potenzialità delle piccole realtà siciliane è alta. Basti pensare, ad esempio, al ritorno in termini di ricezione turistica di Sambuca, eletta Borgo dei Borghi dalla trasmissione “Alle falde del Kilimangiaro”. Un finanziamento che potrebbe dare la svolta a diversi paesi, mentre le città, più grandi, purtroppo, passano sempre più in secondo piano per la difficoltà di reperire fondi per migliorare servizi ed infrastrutture.