prima che possa essere revocata l'ordinanza del sindaco di Sciacca Francesca Valenti che vieta l'uso dell'acqua a scopi potabili nelle zone di Sovareto, Isabella, Sant'Antonio, Stancapadrone e Cava di Lauro. E' quanto emerge oggi, ed era prevedibile, dopo che il gestore idrico ha effettuato i prelievi di alcuni campioni per effettuare nuove analisi. Analisi il cui esito è atteso nelle prossime ore. A queste seguiranno ulteriori verifiche e prelievi da parte del servizio di igiene pubblica dell'Asp. Insomma ci vorranno giorni, come detto, prima che il problema rinetri. Problema sorto nei giorni dopo l'esito dei risultati sui campioni di acqua prelevati all'entrata del serbatoio Sitas, in entrata e uscita dal serbatoio Rocche Rosse e nel punto di carico dell'autobotte in contrada Sovareto. Esami che hanno stabilito la presenza di batteri coliformi e escherichia coli nell'acqua. E non è la prima volta, a causa probabilmente delle condizioni non certo ottimali in cui versano le reti idriche e fognarie della città. Sono infatti diversi i casi di inquinamento dell'acqua che si sono verificati anche in passato e che hanno richiesto anche mesi prima di veder rientrare l'allarme.
Giorni che comportano anche per l'utenza, il disagio, anche nel momento in cui l'ordinanza viene revocata, di dover procedere a svuotare e ripulire le cisterne. Al momentoi residenti di Isabella, Sovareto, Sant'Antonio, Stancapadrone e Cava di Lauro, dove l'erogazione idrica sottolineano dal gestore idrico continua ad essere regolare, devono aspettare ulteriori disposizioni prima di potere utilizzare l'acqua dei propri rubinetti per scopi potabili.