e ci si opponga al tentativo di rimettere in discussione la gestione pubblica dell’acqua in Sicilia. Secco no del Forum Acqua e Beni Comuni al disegno di legge del governo Musumeci al centro, ieri, di una audizione presso la IV Commissione Ambiente ARS.
Una proposta che, secondo il Forum, peggiora l’aspetto gestionale del Servizio Idrico Integrato creando delle strutture ridondanti e aumentando i costi di funzionamento che si riverseranno sugli utenti; che non consente di rispettare i tempi imposti dalla Comunità Europea per avere i finanziamenti e che smantella le competenze attribuite dalla normativa regionale, nazionale e comunitaria agli Enti Locali e alle Assemblee Territoriali Idriche, trasformando queste ultime in organi periferici.
Vero obiettivo della legge, ad opinione del Forum, è quello di salvare in extremis il contratto con Siciliacque per continuare a fare pagare ai siciliani una tariffa doppia, al gestore d'ambito ed a quello di sovrambito. Tariffazione pari a 69 centesimi + iva a mc che due sentenze, del TAR e del CGA, hanno dichiarato essere illegittima almeno dal 2016. Se venisse applicata la legge 19 del 2015, come il Forum chiede da anni, il contratto con Siciliacque dovrebbe essere risolto, previa valutazione del rispetto degli adempimenti previsti dal contratto 40ennale voluto dal governo Cuffaro nel 2004 che prevedeva anche 580 mln di investimenti su reti e infrastrutture. Ad oggi, malgrado le ripetute richieste di accesso agli atti, sostengono i comitati per l’acqua, non è dato sapere se tali investimenti siano stati effettuati.
Con il testo di legge Musumeci, aggiunge la responsabile del Forum Antonella Leto, non solo si ribalta una sentenza definitiva preservando gli interessi della multinazionale francese, proprietaria del 75% di Siciliacque, e si mette la multinazionale in posizione di vantaggio rispetto all'individuazione dei futuri gestori d'ambito laddove non definiti, ma si esautora il ruolo degli Enti Locali e soprattutto si propone di far gestire gli ingenti fondi pubblici messi a disposizione dal PNNR (600 mln per la depurazione e 900 per le reti) a gestori privati e multinazionali quotate in borsa .
Il Forum Acqua e Beni Comuni chiede al parlamento siciliano di bloccare il disegno di legge del governo Musumeci.