attrezzature elettromedicali per 18 milioni di euro e 14 nuove ambulanze a disposizione di aziende sanitarie e ospedaliere. Numeri evidenziati oggi dal Presidente della Regione Nello Musumeci e relativi alle attività poste in essere in un anno di attività dalla Struttura commissariale per l'emergenza Covid, di cui è commissario, coordinata dall’ingegnere Tuccio D’Urso. 20 dei posti letto in terapia intensiva sono stati realizzati all’ospedale «Fratelli Parlapiano» di Ribera, struttura diventata Covid Hospital, altri al Garibaldi e Policlinico di Catania, al Policlinico di Messina e al Civico e Policlinico di Palermo. Entro la fine dell’anno, con il completamento di altre 194 unità, il numero complessivo di nuovi posti letto creati sarà di 289, ma parallelamente si lavora anche per riqualificare i pronto soccorso, con 15 interventi la cui conclusione è prevista entro dicembre.
Aumentano i posti letto in Sicilia, ma il problema rimane quello del personale medico e infermieristico. A tal proposito la Cisl torna a denunciare la grave carenza di tutti gli ospedali della provincia : Sciacca, Ribera, Licata, Canicattì e Agrigento perché le attuali dotazioni organiche, ha evidenziato Alessandro Farruggia segretario aziendale della Cisl Funzione Pubblica risultano inadeguate rispetto ai livelli assistenziali e i servizi da espletare. Il personale in servizio, di conseguenza, è costretto a carichi di lavoro estenuanti e spesso assegnato ad altre realtà rispetto a quelle per le quali era stato assunto.
Dalle diverse assemblee con i dipendenti – evidenzia il responsabile sindacale, viene riferito che ormai da tempo un numero importante di dirigenti medici, per mezzo di disposizioni di servizio, devono garantire la presenza presso altri presidi poiché sotto organico a causa di mobilità improprie che generano maggiori spese per l’azienda, che è costretta a riconoscere le indennità chilometriche e le prestazioni aggiuntive. Questo accade soprattutto nelle unità operative di Ginecologia, Ortopedia, Pediatria e Cardiologia, ma accade anche, aggiunge il sindacato, che vi siano dei veri e propri reparti “fantasma”, che esistono solo sulla carta, in quanto non esiste un personale dedicato o è gestito da pochissimi lavoratori. Con l’emergenza Covid, insomma, sono esplose le già da anni situazioni di deficit delle piante organiche degli ospedali agrigentini Il sindacato torna a sollecitare il governo regionale e nazionale a risolvere il vero problema della sanità, ossia la carenza di operatori in servizio.