Benvenuti nella politica 2.0. Quella nella quale le coalizioni sono decisamente flessibili, talmente suscettibili giorno dopo giorno di modifiche da somigliare ad una sorta di autobus di linea, con persone diverse che ora salgono, ora scendono, a seconda delle fermate. E così, se nel raggruppamento che ha vinto le amministrative con Francesca Valenti c'è il PD ma non c'è Alternativa Popolare, in quello che spera di andare al governo della Regione con Fabrizio Micari i partiti di Renzi e Alfano sono due facce della stessa medaglia. Se l'incongruenza fosse solo questa sarebbe niente. No, perché tra gli azionisti di maggioranza dell'amministrazione comunale di Sciacca c'è anche una forza politica, quella rappresentata da Paolo Mandracchia e, in consiglio, da Fabio Leonte e Cinzia Deliberto, che il 5 novembre non starà né col Pd, né tanto meno con gli alfaniani. Sosterrà, infatti, l'aspirante governatore Claudio Fava. Mandracchia, peraltro, è stato anche segretario provinciale di Sinistra Italiana, ed è assai probabile che il suo gruppo sosterrà la candidatura ufficiale all'Assemblea Regionale Siciliana dell'avvocato Tiziana Russo, portavoce di Articolo 1, in campo nella lista “I cento passi”. Tiziana Russo che, a sua volta, dovrebbe essere appoggiata dal raggruppamento di Mizzica, le cui strade con Mandracchia e Leonte tornerebbero ad incrociarsi. Un fatto apparentemente bizzarro, se si pensa alle divisioni, per certi versi sorprendenti, della campagna elettorale. Intesa possibile, adesso, che però ha rischiato di saltare dopo il recente scontro tra l'assessore all'ambiente e l'ex segretario generale del comune Carmelo Burgio sul problema del piano Aro. Insomma: la politica a livello locale è una cosa, quella dei livelli superiori è un'altra cosa. Il nome di Tiziana Russo, che sabato sera presenterà la sua candidatura in una pubblica manifestazione all'ex convento di San Francesco, è un altro dei tasselli che vanno a comporre il quadro delle candidature. Quello stesso quadro che già contempla anche il segretario del Partito Democratico Michele Catanzaro, che contenderà il possibile seggio a Sala d'Ercole al parlamentare uscente Giovanni Panepinto. Sembra ormai tracciata la strada che culminerà con la candidatura del senatore Giuseppe Marinello nella lista di Alternativa Popolare, con Giancarlo Granata e Vincenzo Fontana, mentre Michele Cimino e Salvatore Cascio si contenderanno il seggio con la lista Sicilia Futura. Il gruppo Micari-Orlando potrebbe confluire nella lista del Megafono di Rosario Crocetta. Il quale, però, sta opponendo una forte opposizione. Potrebbe inserirsi in questo quadro l'ipotesi di una possibile candidatura del leader nazionale di Italia dei Valori Ignazio Messina. Col Megafono intanto la candidatura di punta della provincia è quella di Mariella Lo Bello. Dall'altra parte restano da comporre la lista Salvini-Fratelli d'Italia che al momento non hanno candidati locali, e l'Udc (che però punta ancora su Margherita La Rocca Ruvolo e Gaetano Cani). La lista Musumeci, che si chiama Sarà bellissima, vede in pole position l'ex deputata Giusy Savarino. In Forza Italia si profila la candidatura di Maria Antonietta Testone. C'è attesa per l'elenco dei nomi che comporranno la lista Autonomisti, quella che in provincia di Agrigento vede protagonista Roberto Di Mauro e della quale dovrebbero far parte anche candidati riferibili a Gaetano Armao e Roberto Lagalla. Come candidato locale si parla del ventiquattrenne Alessio Buondonno, impegnatosi recentemente con il Comitato Salviamo le Terme di Sciacca. Annunciata da tempo, infine, la candidatura di Matteo Mangiacavallo con il Movimento 5 Stelle.