finanziato dal PSR-Sicilia 2014-20201 e che domenica prossima farà tappa a Roccapalumba, in provincia di Palermo, legando insieme i tre poli produttivi del comparto ficodindicolo siciliano. Il progetto, che ha come soggetto capofila il Parco Scientifico e Tecnologico della Sicilia, punta al riutilizzo, anche tramite fonti di energia rinnovabili, dei sottoprodotti e degli scarti delle produzioni siciliane di ficodindia, nell’ottica di un’economia circolare e della valorizzazione del prodotto. Nell’epoca della sostenibilità ambientale, l'obiettivo è quello di andare oltre la valorizzazione e commercializzazione del frutto, e pensare agli scarti e alla loro collocazione nei mercati della cosmesi, nutraceutica e farmacologia, coinvolgendo gli imprenditori dei poli produttivi dell’Etna, di Santa Margherita Belice e di Roccapalumba che stanno rispondendo con entusiasmo. Un momento di grande innovazione che vuole rappresentare anche un riscatto delle nuove generazioni affinchè i giovani agricoltori possano trasformarsi in industriali. Il convegno che si è svolto lo scorso fine settimana a Santa Margherita Belice non a caso ha trattato il tema “La valorizzazione degli scarti agricoli nella Valle del Belìce”, e si è aperto con la proiezione di un video-documento sulle attività di selezione del ficodindia ed estrazione dei suoi diversi componenti. Nel corso dei lavori sono emerse le varie fasi del progetto EBioScart, anche alla luce dell’esperienza dei coltivatori e produttori locali di ficodindia. L’Università di Catania, Dipartimento di Agricoltura, Alimentazione e Ambiente, partner del progetto, ha così già potuto fornire alcuni dati preliminari, che riguardano il contenuto di betanine, di polifenoli totali e attività antiossidante. In corso di elaborazione vi è la caratterizzazione di pectine. Inoltre sono già stati allestiti tre campi sperimentali presso le aziende produttive partner del progetto (azienda agricola Giacomo Abruzzo, l’azienda agricola Garufa di Lucia Bonanno e la Mulino Fiaccati di Laura Bonanno), dove saranno somministrate mucillagini, digestato solido e liquido. Al prossimo appuntamento previsto il 31 ottobre a Roccapalumba si parlerà dell’esperienza del comparto in merito agli scarti agricoli nei monti Sicani.