l'ordine delle priorità la vicenda del ponticello sul torrente Bagni, in parte divelto a seguito dell'incidente costato la vita del medico canicattinese Mauro Granata, precipitato dopo avere sfondato muretto e rete metallica. Un incidente che risale allo scorso 20 di giugno. Da allora sono trascorsi quasi 4 mesi e mezzo. Eppure non è stato ancora possibile intervenire, e il traffico (in un'arteria che è fondamentale, trattandosi di una delle vie di accesso al centro abitato di Sciacca) è tuttora disciplinato da semafori e da un senso unico alternato. Sul tema anche oggi (come accade da diverso tempo) la nostra redazione ha ricevuto delle segnalazioni da parte dei cittadini.
Solo nei giorni scorsi è stato possibile reperire le somme necessarie per intervenire. Si tratta di circa 60 mila euro, finanziamento prelevato dai fondi incamerati dal comune grazie all'imposta di soggiorno. Oggi l'assessore ai Lavori pubblici Roberto Lo Cicero fa sapere al nostro Telegiornale che il dirigente comunale competente sta predisponendo il progetto, ammettendo di fatto che il problema (a parte l'attesa che però non era stata così lunga che l'autorità giudiziaria dissequestrasse il ponte dopo l'incidente) è stato di natura economica. Insomma: non c'erano soldi per ripristinare la normalità. Soldi adesso trovati. E ci sarebbe da domandarsi cosa sarebbe stato di questa situazione se non ci fossero stati i soldi dell'imposta di soggiorno. Ma sulla questione pare che adesso aleggi un altro fantasma: quello della necessaria verifica della stabilità del ponte. Una questione per la quale il comune di Sciacca intende coinvolgere il Genio civile. C'è da incrociare le dita. Rimane assurdo che dopo 4 mesi e mezzo nessun lavoro da queste parti sia ancora iniziato. I tecnici sostengono che non si tratta di un intervento ce richiederà tempi lunghi. È immaginabile che durante l'intervento di ripristino questa strada debba essere completamente chiusa al transito, e che le vie di accesso e di uscita da Sciacca diventino quelle della zona ovest (dopo la galleria Belvedere, tanto per intenderci). Ma almeno un disagio accompagnato da un intervento in itinere è più sopportabile di quanto non lo sia quello di un semaforo alternato.
E a proposito di segnalazioni, la ormai storica perdita idrica di via Ghezzi, all'incrocio con il Castello Incantato di Filippo Bentivegna, continua impietosamente a provocare una dispersione di acqua che allaga la carreggiata rendendola insicura. Ne sa qualcosa una ragazza che, a bordo del suo scooter, ha perso aderenza con la strada rovinando per terra. Per le ferite da lei riportate è stato necessario l'intervento dei sanitari dell'area di emergenza dell'ospedale "Giovanni Paolo II". Pare che la famiglia abbia deciso di presentare denuncia nei confronti del comune.