Scade il 13 ottobre il bando che prevede un investimento di 25 milioni di euro finalizzato ad eseguire le indagini diagnostiche e le verifiche tecniche necessarie a valutare la tenuta delle scuole siciliane. Poco più di una settimana, ma finora sono poche le istanze già pervenute all'assessorato regionale all'Istruzione, a fronte di 3.600 scuole che in tutta l'isola devono essere sottoposte alle verifiche. Tutte le scuole di Sciacca, giusto per fare un esempio. Infatti l'assessore ai lavori pubblici Gioacchino Settecasi, al nostro telegiornale, dichiara che la valutazione del rischio sismico verrà chiesta per tutti gli edifici scolastici di competenza del comune. Per gli istituti superiori la competenza è del Libero Consorzio, ex provincia regionale. Una vera e propria corsa contro il tempo, vista l'imminente scadenza, ma una occasione da non perdere perchè la valutazione del rischio sismico è fondamentale per potere in futuro richiedere qualsiasi finanziamento. In pratica senza questa documentazione, l'edificio scolastico non potrà essere interessato da alcun intervento di manutenzione, messa in sicurezza o riqualificazione. Oggi sono solo 700 le scuole siciliane che hanno effettuato questi controlli e sono inserite nell'anagrafe dell'edilizia scolastica regionale con tutti i dati relativi alla staticità e sicurezza delle strutture. Il 75% degli istituti non rispetta la normativa antisismica, nonostante i gravi episodi di cronaca che si sono registrati.
L'obiettivo è quello di arrivare ad avere una mappatura completa per poter effettuare successivamente gli interventi necessari a rendere sicure le scuole. E infatti altri 100 milioni di euro sono previsti per gli interventi di messa in sicurezza veri e propri, con il relativo bando che scade, in questo caso, il 30 novembre. Una opportunità che l'amministrazione comunale intende cogliere, puntando su tre scuole in particolare: la media Inveges, l'istituto comprensivo Rossi e l'ex asilo nido di via del Sole, struttura quest'ultima inagibile da diversi anni e ormai in condizione di degrado e abbandono. L'edificio era stato chiuso proprio per problemi di staticità e sicurezza e non si può perdere l'occasione di ottenere i fondi necessari ad intervenire. Gli altri due progetti, della Rossi e Inveges, dovrebbero riguardare opere di riqualificazione. La sfida non è solo quella di presentare i progetti in tempo utile, ossia entro il 30 novembre, ma di farlo con le carte in regola per potere accedere ai finanziamenti comunitari.