integrato predisposto dal governo Musumeci. Si tratta di quella proposta che ha già visto, tra gli altri, l'intervento del deputato regionale grillino Giovanni Di Caro, che paventa l'obiettivo di riconsegnare tutto ai privati, compresi impianti e risorse della provincia di Agrigento, la prima dove si sta tornando (attraverso Aica) al ritorno alla gestione pubblica. È questo il motivo per cui la presidente della commissione Salute dell'Ars ha presentato 7 emendamenti soppressivi al ddl d’iniziativa governativa che prevede quella che è stata definita la “Regolazione unitaria del servizio idrico integrato nella Regione siciliana e l’Istituzione dell’Autorità idrica siciliana”. In particolare Margherita La Rocca Ruvolo ha proposto la soppressione degli articoli 7,10, 11, 16, 20, 21 e 23, quelli relativi, appunto, all’istituzione dell’Autorità Idrica Siciliana, all’Assemblea d'Ambito Unico e alle sue funzioni, al suo patrimonio, ai poteri sostitutivi e all’abrogazione della legge regionale 19 del 2015 in materia di risorse idriche. Dopo tante battaglie per l’acqua pubblica, dopo che in provincia di Agrigento per esempio si è già costituita l’Azienda idrica consortile - dice La Rocca Ruvolo - non si capisce come mai sorga questa nuova struttura dell’Autorità Idrica Siciliana”.