Dopo la bomba d’acqua che ieri ha colpito il comune di Santo Stefano Quisquina, il sindaco Francesco Cacciatore sollecita interventi immediati. Quanto accaduto nelle scorse ore a Santo Stefano Quisquina palesa ancora una volta la totale indifferenza del governo regionale nei confronti della provincia di Agrigento e dei suoi bisogni primari, commenta oggi il segretario provinciale del Pd Simone Di Paola. La coraggiosa denunzia del sindaco Francesco Cacciatore, rispetto ai gravissimi ritardi registrati nell'adozione di misure esecutive del progetto di regimentazione delle acque, a monte del paese, fermo nei cassetti della Regione da più di 2 anni, conferma, più di ogni altra parola, la gravissima distanza fra il palazzo del governo e i diritti delle nostre comunità, conclude il segretario provinciale del Partito Democratico. Intanto il capogruppo del Movimento 5 Stelle all’Ars Giovanni di Caro chiede al presidente della Regione Nello Musumeci di utilizzare e subito operai e mezzi dell’Ente di Sviluppo Agricolo, attualmente fermi, per la prevenzione delle alluvioni e per i primi interventi di soccorso dopo i disastri causati dalle bombe d’acqua che si ripetono ormai con preoccupante frequenza. I Comuni siciliani, dice il deputato agrigentino, devono fare fronte a frane e strade inondate di fango con scarsissimo personale e con carenza di mezzi mentre è assurdo che 370 lavoratori dell’ Esa, e con essi numerosi mezzi, come trattori e ruspe, restino inoperosi quando del loro intervento ci sarebbe enorme bisogno. Questi operai – conclude Di Caro – vengono utilizzati a tempo determinato, basterebbe prolungare i loro contratti per utilizzarli anche per il ripristino della viabilità rurale e la mitigazione dissesto idrogeologico.