Un 57enne di Sambuca di Sicilia è stato denunciato alla Procura della Repubblica di Sciacca per l’ipotesi di reato di truffa. A scovarlo, i carabinieri della locale Stazione, al termine di un’attività investigativa finalizzata al contrasto dell’indebita percezione del reddito di cittadinanza. L’uomo è risultato, infatti, titolare di una rivendita di veicoli usati. Omettendo di comunicare all’Inps il nuovo status di lavoratore, ha continuato a percepire indebitamente il beneficio del reddito di cittadinanza per un importo complessivo di oltre 5.500 euro, che adesso dovrà restituire.
E questo è soltanto l’ultimo caso scoperto in provincia. A proposito, infatti, di reddito di cittadinanza percepito illecitamente, in tutta la Sicilia le domande revocate ( oppure scadute ) sono 47.300. Numero emerso dal bilancio sociale 2020 dell’Inps regionale presentato oggi. Per lo più benefici revocati, spiega l'istituto, "a seguito di segnalazioni provenienti dalle forze dell'ordine", anche in conseguenza del progressivo incremento dei controlli che vengono eseguiti anche tramite l'incrocio dei dati con altri enti, come Comuni e Aci.
In totale, le domande dei siciliani accolte sono state 211.821, mentre quelle respinte, sono state 46.739. La provincia siciliana con il maggior numero di istanze accolte, lo scorso anno, è stata Palermo ( con 63.409 domande), seguita da Catania e Messina. Agrigento si piazza al sesto posto per numero di istanze, con 15.954 richieste. L'importo medio mensile del reddito di cittadinanza in Sicilia nel 2020 è stato di 577,85 euro, leggermente superiore alla media nazionale di 527,62 euro.
Insoma, sono in tanti ad aver beneficiato del sussidio, ma anche troppi quelli che lo hanno fatto pur non avendone i requisiti. Il governo centrale ha provato, in questi giorni, a migliorare il quadro normativo previsto per il Reddito di Cittadinanza, ma poco o niente è stato modificato ieri, nel corso di un apposito incontro della commissione scientifica creata ad hoc. Il Governo ha confermato il meccanismo del "decalage" dell'assegno nel caso in cui venga rifiutata la prima offerta di lavoro "congrua". La riduzione del RdC dunque non sarà automatica, ma collegata ad un rifiuto di una proposta di lavoro , che sia anche "congrua", cioè non simbolica. Secondo le indicazioni del Comitato, l'offerta di lavoro potrebbe provenire da qualsiasi parte d'Italia e riguardare lavori part-time o contratti a tempo determinato, purché durino almeno un mese. Il Comitato scientifico ha anche rivisto la scala di equivalenza per rendere il RdC più equo rispetto alle esigenze delle famiglie numerose. Adesso la questione approderà in Parlamento. "La riflessione della commissione – ha spiegato il ministro del Lavoro, Andrea Orlando – è una riforma più organica rispetto ad alcune questioni legate ai controlli affrontate nella manovra”. Orlando ha ribadito che il reddito di cittadinanza "è uno strumento che ha luci e ombre e come tale va valutato".