L'osservatorio privilegiato, per così dire, è la tribuna di Facebook. Dove, commentando le candidature locali, Nino Vitale, storico attivista grillino, non nasconde il proprio orientamento in vista delle prossime elezioni regionali, annunciando, sebbene in risposta ad una precisa richiesta di un altro utente, che voterà per il Movimento ma che non indicherà la preferenza per Matteo Mangiacavallo, deputato regionale uscente. Ne è venuto fuori un dibattito ampio e dinamico, nel quale si è inserita anche la sorpresa di un altro militante rispetto al fatto che Mangiacavallo è un candidato saccense. A dare manforte a Nino Vitale è stata Antonella Di Prima, candidata alle ultime europee, non eletta solo per un soffio, che non ha esitato a schierarsi con Vitale, difendendo la sua opinione, confermando indirettamente le proprie vedute diametralmente opposte da quelle di Mangiacavallo. Qualcuno però ha fatto notare che durante la campagna elettorale delle Europee il parlamentare saccense accompagnò la Di Prima negli incontri con i cittadini. Ma l'ingegnere Di Prima ha replicato evidenziando che tutti i portavoce partecipano ai tour, nello spirito del Movimento. Insomma, facendo una battuta si potrebbe dire che i militanti del Movimento 5 Stelle di Sciacca "più che nemici sono fratelli". La tensione tra i due schieramenti interni al mondo grillino non è certamente storia di ieri. Peraltro nei giorni scorsi, durante la presentazione del disegno di legge per l'istituzione della storia dell'antimafia come materia scolastica, presentato dalla parlamentare Chiara Di Benedetto, gran parte dei pentastellati ha preferito non partecipare, e se non fosse stato ripreso e trasmesso integralmente per come meritava dalla nostra emittente, quell'incontro sarebbe stato riservato a pochi intimi. In pochi però sanno che l'onorevole Di Benedetto è moglie di Mauro Giulivi, il grillino che non ha esitato a presentare ricorso contro quelle "regionarie" che hanno incoronato Giancarlo Cancelleri a candidato Governatore, mettendo in imbarazzo l'intero Movimento, costretto a fare i conti con una sentenza della magistratura che ha dato ragione al ricorrente. Va da sè, a questo punto, che dopo le prossime elezioni regionali, assai più probabilmente dopo le nazionali, nel Movimento 5 Stelle ci sarà la resa dei conti interna. E forse saranno in molti ai quali sarà chiesto di togliere il disturbo. Diversità di vedute significa visione politica da una parte, ortodossia e intransigenza dall'altra. E il Movimento si gioca il proprio futuro.