È stata emessa una nuova ordinanza dal ministero dei Trasporti insieme al dicastero della Salute, già presente in gazzetta ufficiale. Tra le novità, la possibilità di fermare il treno in presenza di un sospetto caso di positività al Covid. Sempre riguardo i mezzi su rotaie, prima di salirvi a bordo, dovrà essere controllato il Green pass; qualora questo non fosse possibile, il controllo può essere effettuato dal personale di bordo insieme al controllo del biglietto di viaggio.
Sugli autobus di linea torna in uso anche la porta anteriore, quella vicina al conducente, finora non più utilizzata. Oltre a sanificare almeno una volta al giorno i mezzi pubblici, “occorre adottare possibili accorgimenti atti alla separazione del posto di guida con distanziamenti di almeno un metro dai passeggeri” e deve essere presente la cartellonistica sulle disposizioni da rispettare a bordo.
Su taxi e altri servizi di trasporto non di linea occorre “evitare che il passeggero occupi il posto disponibile vicino al conducente”, ma soprattutto, non potranno essere trasportati più di due passeggeri, se non componenti dello stesso nucleo familiare. In tutti i casi, su tutti i mezzi di trasporto, per conducente e passeggeri, è obbligatorio l’utilizzo delle mascherine.
Ma le nuove direttive anticovid potrebbero non finire qui. Sono attese novità riguardo il green pass. Il calo dell’efficacia della copertura vaccinale pare stia convincendo gli esperti a suggerire alla politica di valutare una riduzione dei tempi di validità del green pass. Oggi il certificato dura 12 mesi dall’ultima inoculazione, ma è un tempo ritenuto troppo lungo e si pensa di ridurlo a 9 mesi. Esperti, inoltre, sempre più scettici sull’attendibilità del tampone rapido come alternativa al vaccino per ottenere il green pass: parlano di numerosi «falsi negativi» e per questo vorrebbero escluderlo come strumento diagnostico per ottenere la certificazione verde. In alternativa, si potrebbe optare per la riduzione della validità del test molecolare da 72 a 48 ore e di quello antigenico da 48 a 24 ore. Questa settimana, infine, pare sarà firmato il decreto che obbligherà il personale sanitario a effettuare il richiamo. La terza dose sarà obbligatoria anche per tutti i lavoratori esterni che accedono alle Rsa e che già adesso devono dimostrare di essersi sottoposti al ciclo completo per poter entrare nelle strutture per anziani.