A farlo notare è Ignazio Gallo, architetto e presidente del Circolo "Marina-San Michele" di Fratelli d'Italia. Il quale aggiunge che le osservazioni presentate a suo tempo contro i contenuti del piano solo in parte sono state accolte dall'assessorato regionale al Territorio e Ambiente. Per i punti non accolti invece si è generato un conflitto con il recentemente adottato Piano Regolatore Generale, stravolgendone la programmazione territoriale e demolendo ogni ipotesi di iniziativa futura. Per l'architetto Gallo "il piano esautora l'unico potere concesso ai comuni in termini di pianificazione territoriale attraverso un atto amministrativo redatto secondo le volontà e le logiche di consulenti e funzionari pubblici regionali che - osserva - hanno deciso cosa deve essere Sciacca". A farne le spese progetti e investimenti (tra questi l'idea del parcheggio multipiano "Agatocle" che ufficialmente, anche volendo, non si potrà più realizzare). In estrema sintesi, stando a quanto prevede il piano paesaggistico (in assenza di un ricorso al TAR) a Sciacca non si potrà più fare niente. Che si tratti di un piano paesaggistico bizzarro lo rivela il fatto che non si prevedono vincoli sul Cansalamone.