Per Salvatore Monte è l'ennesimo sperpero di denaro. Una critica che l'ex assessore, che di lavoro fa l'attore e il regista teatrale rivolge naturalmente alla cosiddetta stazione appaltante, ovverosia la Regione, che interviene sull'impianto attraverso il Genio civile. Monte fa notare come l'intervento più atteso, quello per la demolizione del tristemente celebre muro che divide in due il palcoscenico, richieda una somma assai più modesta che, tuttavia, si continua a non investire. L'auspicio di Monte è che il teatro possa tornare a funzionare al più presto. Ma l'ex assessore è perplesso circa l'idea di affidare la gestione ad un'istituzione, temendo che si possa configurare quello che definisce "l'ennesimo carrozzone". Il punto centrale della questione riguarda i costi vivi che purtroppo chi volesse esibirsi in quel teatro è costretto a sostenere.