della direzione strategica dell'Asp di Agrigento di attivare, all'interno dell'ospedale di Sciacca, un "Hospice" per i malati oncologici. La competenza sarà del Distretto sanitario di base. L'Hospice consiste in un luogo di ricovero per malati terminali a cui potere garantire le migliori cure palliative possibili quando queste non possono essere attuate direttamente a casa del paziente. Una struttura che, dunque, si affianca alla rete di assistenza domiciliare. Ma non è tutto. La struttura si prefigge di garantire anche iniziative di accoglienza e sostegno nei confronti dei familiari degli stessi pazienti. Un progetto condiviso dal responsabile dell'unità oncologica del "Giovanni Paolo II" Domenico Santangelo e dal responsabile del distretto Salvatore Sanzeri, e che si può fare grazie anche alla disponibilità del dottor Geraldo Alongi, medico in pensione e con una consolidata esperienza che si è messo a disposizione sin da subito (anche per predisporre gli stessi atti propedeutici) sotto forma di volontariato. Il provvedimento che istituisce l'hospice all'ospedale di Sciacca è già stato firmato dal commissario dell'Asp Mario Zappia e dal direttore sanitario Gaetano Mancuso. L'hospice permetterà di alleviare ed andare incontro a tutti i malati oncologici ma anche non oncologici che versano in situazione critiche oltre che alleviare disagi alle famiglie. Inoltre negli intenti dell'Asp di Agrigento attraverso la istituzione dell’Hospice si punta anche ad alleggerire il numero di accessi dei malati cronici gravi anche sul pronto soccorso, lo stesso per il quale la direzione sanitaria ha dovuto fare una disposizione di servizio nei confronti dei medici dei reparti di Chirurgia e di Medicina per potere affiancare i soli 7 medici disponibili per garantire i turni. Ma tornando all'istituzione dell'hospice per malati oncologici, l’assistenza con cure palliative si rivela un servizio utilissimo ed efficace. Un servizio che ha un ventaglio di assistenza completo e professionale con medici, infermieri, psicologi, fisioterapisti, Oss. Un servizio non solo utile ai pazienti terminali, ma anche ai familiari che vivono una esperienza durissima e di accompagnamento al malato. A proposito dell'unità operativa di Oncologia dell'ospedale, al momento questa sta attraversando (come tutti gli altri reparti) problemi riguardanti carenze di organico. Tuttavia il responsabile Domenico Santangelo si è messo a disposizione anche per garantire visite senologiche una volta la settimana, affinché anche la sanità pubblica (e non solo quella privata) possa offrire questo servizio. Per quanto riguarda il personale, si apprende che l'Asp avrebbe già disposto rinforzi specifici a tutela del funzionamento di una unità operativa semplice che, per ovvie ragioni, ha un ruolo delicatissimo.