La rubrica di oggi si apre con la segnalazione di un nostro telespettatore riguardo il ponticello sul Cansalamone, nei pressi dell’entrata dell’ospedale “Giovanni Paolo II”. Sono venute a crearsi delle crepe pericolose sull’asfalto, lungo i bordi. La preoccupazione è che, viste le condizioni, il tratto possa essere interdetto al transito, destino comune a diverse arterie della città. Sarebbe drammatico dovesse verificarsi la chiusura di questo tratto di strada, di accesso all’ospedale di Sciacca.
Ed è lo stesso telespettatore a segnalarci che, poco più in là, proseguendo da viale Siena ed andando verso la contrada Santa Maria, un altro ponticello sembrerebbe proprio essere vicino al crollo. Più volte abbiamo puntato i riflettori su questa zona, senza alcun riscontro. Nessuno si è preso la briga di adoperarsi per la messa in sicurezza del posto, oltre a mettere le solite transenne che, in questo caso, sono state inghiottite anch’esse dalla voragine che vi mostriamo. La carreggiata ormai è parecchio ristretta e non rende affatto agevole il passaggio, ad esempio, ai mezzi dei vigili del fuoco, la cui caserma si trova lì a due passi. Con queste segnalazioni, si spera anche questi tratti vengano inseriti tra i punti in cui intervenire nell’immediato per ridare dignità alle strade saccensi.
A proposito di danni legati al maltempo, ma anche di incuria ed abbandono, torniamo a mostrarci le immagini della strada di accesso alle Antiche Terme Selinuntine. Tralasciando l’erba l’alta, sinonimo di mancata cura della zona, le violente piogge dei giorni scorsi hanno lasciato il segno anche qui. La furia dell’acqua ha creato delle buche profonde sulla pavimentazione, ma non solo. È franata parte della parete rocciosa sovrastante e grossi massi si sono riversati sulla scalinata. È urgente intervenire anche qui, a rimuoverli ed a mettere in sicurezza l’area.
Il nubifragio del 10 e dell’11 novembre scorsi, non ha risparmiato nemmeno le opere artistiche. È il caso dei totem di Giulio Lorubbio della discesa San Paolo. Sono andati distrutti, abbattuti sull’asfalto. Andrebbero, dunque, sistemati e ricollocati.
Cambiamo, infine, argomento. Le piogge, non del nubifragio bensì quelle della scorsa notte, hanno inzuppato i vestiti abbandonati davanti la chiesa di Santa Caterina. Una pratica scorretta, quella di lasciare davanti gli edifici religiosi, indumenti dismessi, quando, invece, a maggior ragione in tempi di covid, parroci e parrocchiani non possono ricevere e distribuire vestiti. Rimangono, dunque, sul posto. Non una bella immagine. Quello che voleva essere un gesto di altruismo, si trasforma, attraverso modalità sbagliate, in un atto di inciviltà. Ricordiamo, ancora una volta, che gli indumenti possono essere conferiti, gratuitamente e facilmente, presso il centro comunale di raccolta di contrada Perriera, aperto tutte le mattine.