Con una nota stampa fa il punto sulla situazione di grave disagio suggerendo le soluzioni che potrebbero portare ad una gestione pubblica, efficiente ed economica. Attualmente, la nuova società sconta il problema legato alla mancanza di liquidità con la difficoltà di non poter garantire lo stipendio ai dipendenti e gli interventi in reti interne colabrodo. L’Azienda Idrica Comuni Agrigentini è operativa dal 2 agosto scorso e ne fanno parte i comuni agrigentini, ad eccezione degli otto che hanno ottenuto di poter continuare la gestione diretta dei propri impianti e delle risorse idriche.
A tal riguardo, il Cartello Sociale ritiene che AICA dovrebbe comunque acquisire le risorse idriche eccedenti la dotazione di questi comuni. E’ sulla situazione finanziaria della Società Consortile che il Cartello Sociale punta l’attenzione, ritenendo che tutto ciò si rifletta pesantemente sul servizio, ossia sulla impossibilità di effettuare gli interventi per guasti, perdite, sversamenti e manutenzioni, ma anche sul pagamento delle bollette elettriche e della fornitura di acqua da parte della società di sovra ambito oltre al pagamento degli stipendi che inesorabilmente si accumulano progressivamente. Come è ormai noto, peraltro, anche le imprese esterne si rifiutano di effettuare lavori per conto di AICA per il timore di non essere pagate.
Una situazione che, per il Cartello Sociale della provincia, deriva dal finanziamento regionale promesso dal Governo Regionale, ma che ancora non arriva, e dal conseguente mancato prestito che i comuni soci avrebbero dovuto garantire all’Azienda. Se non interviene al più presto si rischia la catastrofe e il Cartello Sociale oggi lancia proprio questo allarme evidenziando al tempo stesso che non ci sono alternative alla gestione Aica. Un richiamo alle responsabilità di tutte le parti in cause quello che arriva dal Cartello Sociale del quale fanno parte sindacati, associazioni, la chiesa agrigentina. Anche l’Azienda Idrica viene chiamata a garantire quel servizio efficiente ed economico che la popolazione agrigentina si attende dalla gestione pubblica dell’acqua, ossia a garantire turni di erogazione regolari, interventi di manutenzione delle reti idriche e fognarie puntuali, con la programmazione di quei lavori di rifacimento delle reti obsolete e fatiscenti che pure hanno ottenuti i finanziamenti necessari ed anche il pieno funzionamento degli impianti di depurazione. Non ci sono più scuse e non ci sono alternative alla gestione Aica per il Cartello Sociale della provincia di Agrigento che ha chiesto al Prefetto di convocare con urgenza un incontro con i Sindaci e con l’Assessore Regionale Marco Zambuto.