certificata del pistacchio di Raffadali DOP e IGP. Questo permetterà al prodotto ed ai produttori agrigentini di entrare nei mercati internazionali con esportazioni di qualità. La produzione certificata si avvia a meno di otto mesi dalla registrazione ufficiale a livello europeo, avvenuta lo scorso 22 marzo, mentre a novembre si è avuta l’approvazione del piano dei controlli da parte dell’Ispettorato Centrale della Tutela della Qualità e Repressione Frodi dei prodotti agroalimentari del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali come ultimo passaggio. Il Pistacchio di Raffadali DOP punta a diventare una delle grandi filiere ortofrutticole della Sicilia con un potenziale di 1800 quintali da certificare DOP, il lavoro di oltre 90 produttori ed un giro d'affari potenziale che si stima attorno ai 3 milioni di euro. L'evoluzione positiva di questo lungo iter ha permesso da un lato l'installazione di nuovi impianti e dall'altro il recupero dei vecchi pistacchieti da parte di tanti giovani che sperano in questo settore per il loro futuro.
Nel caso del "Pistacchio di Raffadali", questo viene prodotto all'interno del territorio del Distretto Rurale di Qualità Sicani ed è quello proveniente dalla zona di coltivazione che va da Raffadali fino a Canicattì e Favara, abbracciando, quindi, buona parte della provincia di Agrigento. Grazie al pistacchio di Raffadali DOP e IGP sarà possibile intercettare ed esplorare nuovi mercati e puntare quindi su una maggiore valorizzazione del brand Sicilia.
La cultivar prevalente è rappresentata dalla Bianca, anche se in buona percentuale sono presenti cultivar a diffusione prevalentemente locale, tipiche della provincia di Agrigento. Grazie all’ottenimento del marchio sarà possibile godere di enormi benefici a vantaggio di chi sta investendo sulla coltivazione e trasformazione del pistacchio di Raffadali. Una commercializzazione importantissima che ne qualifica l'assoluta eccellenza e valorizza una produzione e una filiera di qualità tutta sicana.