che pure non ha rinunciato alle battaglie storiche: dalla sanità, alle Terme, all’acqua pubblica e al verde. Sabato scorso si è svolta l’assemblea cittadina, presieduta da Pierina Di Martino con i coordinatori delle due reti: Lilla Piazza per il Tribunale dei Diritti del Malato e Nino Porrello per i Procuratori dei Cittadini. L’occasione è servita per stilare un bilancio delle attività svolte quest’anno e programmare quelle future.
Sulla vicenda Terme Cittadinanzattiva ha sostenuto e partecipato a tutte le iniziative portate avanti dal Comitato Civico, ma anche alla Marcia Sciacca-Palermo promossa dall’amministrazione comunale, nonostante non sia stata condivisa l’organizzazione dell’iniziativa. Il nostro obiettivo, hanno evidenziato i responsabili del Movimento, è quello di mantenere alta l’attenzione sul patrimonio termale che sta andando in rovina.
Altrettanto attivo è stato l’impegno in difesa dell’acqua pubblica con l’obiettivo raggiunto della costituzione dell’Azienda Idrica Comuni Agrigentini e quello per la valorizzazione del verde pubblico con la partecipazione ai progetti del Comitato Pro Villa Comunale e quelli di Democrazia Partecipata. In questo ambito, gli esponenti di Cittadinanzattiva hanno evidenziato come i diversi progetti proposti non abbiano ancora trovato attuazione da parte dell’amministrazione comunale.
Poi la questione sanità che da sempre ha visto in prima linea il Tribunale per i Diritti del Malato. Il 2021, hanno evidenziato Pierina Di Martino, Lilla Piazza e Nino Porrello, è stato l’anno degli sfratti. L’esigenza di ripristinare il servizio medico legale dell’INPS, ricordano, ha provocato lo sfratto degli utenti del centro Alzheimer dai locali che utilizzavano da anni, ma neanche questo disagio alla fine è servito perché alla data attuale l’Inps non ha ancora attivato il servizio e l’utenza è costretta sempre a far riferimento ad Agrigento. Dopo il centro Alzheimer, anche l’AGAPE ha dovuto lasciare i locali che utilizzava da venti anni.
Oltre a tutto ciò, Cittadinanzattiva rileva come le battaglie portate avanti per l’ospedale di Sciacca non abbiano prodotto i risultati sperati. Mesi e mesi di sit-in a sostengo della protesta del Comitato Civico per la Sanità per ottenere solo promesse. La situazione in ospedale, denuncia Cittadinanzattiva, è addirittura peggiorata perchè il personale, già fortemente carente, è stato ancora di più utilizzato per le attività del Covid Hospital di Ribera e per agli ospedali dell’agrigentino.
A testimonianza di tutto ciò, Cittadinanzattiva cita le tante segnalazioni da parte dei cittadini ricoverati e dei loro parenti riguardo all’assistenza alla persona, all’impossibilità di avere informazioni sui familiari degenti, per non parlare dei tempi di attesa al pronto soccorso. Problematiche per le quali non viene messa in discussione la professionalità del personale sanitario, ma la carenza di medici , infermieri e ausiliari. Segnalazioni che, peraltro, il Tribunale dei Diritti del Malato riceve telefonicamente o via mail da quando non è più attivo il servizio svolto dai volontari all’interno del presidio di Sciacca sin dal 1996. Nonostante all’ospedale di Sciacca da mesi non vengano più ricoverati pazienti Covid, rimarca il Movimento, il punto di ascolto di Cittadinanzattiva non è stato ripristinato, nonostante le ripetute richieste alla direzione sanitaria.