contro il Piano paesaggistico provinciale di Agrigento, naturalmente per la parte riferita alla città di Sciacca. Una decisione assunta prima della scadenza ultima che era possibile, ovverosia quella del 27 dicembre. Il sindaco Francesca Valenti e l'assessore all'Urbanistica Fabio Leonte hanno dato specifiche direttive all'ufficio legale del comune. Lo hanno fatto dopo avere sentito gli uffici comunali ed avere condiviso anche le osservazioni degli ordini e dei collegi di agronomi, architetti, geologi, geometri, periti agrari e ingegneri, con i quali nei giorni scorsi al comune c'è stato quello che viene definito "un proficuo confronto". La decisione di presentare questo ricorso viene considerata dall'amministrazione "una scelta politica fatta con piena convinzione. Dall'analisi del piano - si legge in un comunicato stampa - emergono delle criticità che possono avere effetti negativi sullo sviluppo economico e rischiano di pregiudicare la vocazione del territorio". Piano paesaggistico per il quale l'amministrazione parla comunque di strumento importante per salvaguardare e tutelare il territorio. Malgrado questo, tuttavia, evidentemente, è necessario intervenire. Già negli anni scorsi, interpellata da diversi comuni, la giustizia amministrativa aveva pronunciato sentenze che avevano messo in evidenza una contraddittorietà oggettiva tra questo strumento e il piano regolatore. La questione a Sciacca è stata evidenziata più volte, tecnicamente ma evidentemente anche politicamente, dal presidente del circolo "Marina-San Michele" di Fratelli d'Italia Ignazio Gallo, che proprio nei giorni scorsi aveva messo in guardia rispetto al pericolo che non si facesse in tempo a presentare il ricorso al TAR, visto che la data ultima era quella del 27 dicembre. Piano paesaggistico che impedisce, secondo l'architetto Gallo, uno sviluppo turistico che era stato a suo tempo programmato.